L’ira di Giorgia Meloni, sulle nomine ai vertici europei l’Italia messa in un angolo

L’ira di Giorgia Meloni, sulle nomine ai vertici europei l’Italia messa in un angolo

L’ira di Giorgia Meloni, sulle nomine ai vertici europei l’Italia messa in un angolo


26 giugno 2024, ore 20:30

Tre partiti decisono tutto, ha detto la premier in Parlamento in vista del Consiglio Europeo

"Alcuni hanno sostenuto che non si debba parlare con alcune forze politiche, che poi sono quelle stesse forze che più sono cresciute alle urne. Le istituzioni Ue sono state pensate in una logica neutrale. Oggi si sceglie di aprire uno scenario nuovo e la logica del consenso viene scavalcata da quella dei caminetti, dove una parte decide per tutti. Una 'conventio ad excludendum' che a nome del governo italiano ho contestato e non intento condividere o accettare". Questa la posizione di Giorgia  Meloni, espressa alla Camera, dopo l’accordo sulle nomine ai vertici delle istituzioni europee raggiunto da Popolari, Socialisti e Liberali che ha messo nell’angolo l’Italia, tanto che su questo tema è intervenuto anche il nostro capo dello Stato.  "Non si può prescindere dall'Italia", ha dichiarato  il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in vista del Consiglio europeo che da domani prenderà il via a Bruxelles. "Non è mai accaduto che si partisse da incarichi che dovrebbero essere neutrali. E che questi venissero utilizzati in una logica di maggioranza e opposizione. Significa creare un precedente molto discutibile per l'idea che abbiamo di Europa". ha poi aggiunto la premier in Aula al Senato. Fino a questo momento sono tre i Paesi che non hanno dato il loro consenso all'accordo sulle nomine: l'Italia, l'Ungheria e la Slovacchia. "Speriamo di poter portare a bordo anche Meloni", ha commentato un funzionario di Bruxelles. "Io penso che sia disgregante la linea politica di chi ha come priorità o sembra avere come priorità all'interno della casa europea l'obiettivo di mettere all'angolo intere nazioni perché non si condividono i governi che i cittadini di quelle elezioni hanno scelto in libere elezioni. Penso che questo sia disgregante, penso che sia particolarmente sbagliato in un tempo politico come quello nel quale noi viviamo”, ha tuonato  Giorgia Meloni in aula a Palazzo Madama  per le repliche dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue.  


Giorgia Meloni, è grave che si dica di non trattare con me  

"Trovo folle che si dica da parte di chi rappresenta gli italiani in Europa che non bisogna negoziare di fatto con la presidenza del Consiglio italiano, di fatto con il governo italiano, perché in Italia c'è un governo che non piace alla sinistra. Penso che sia una grave responsabilità quella che ci si assume rappresentando l'Italia quando si va fuori dai nostri confini nazionali a cercare un soccorso esterno e a cercare un isolamento per l'Italia". Così la premier Giorgia Meloni in Parlamento con un riferimento alla posizione di Elly Schlein e del Pse che avevano invitato e non fare accordi con i conservatori.



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