16 dicembre 2020, ore 17:00
Di un calciatore si direbbe: ha vinto tutto; Pieruigi Collina ha arbitrato tutto, con talento e personalità
LA SCUOLA ITALIANA
Il miglior arbitro della storia è Pierluigi Collina. Lo ha incoronato France Football, la rivista francese che assegna anche il Pallone d’Oro. Questa la motivazione: “Quando si parla di arbitri, il primo nome che viene in mente è il suo. Dal debutto nel 1977 al suo addio nel 2005, Collina ha scritto la storia del calcio”. Anche i direttori di gara hanno fatto la storia del calcio ed è giusto che i più importanti vengano considerati protagonisti. L’Italia ha una grande tradizione sul fronte arbitrale; da Concetto Lo Bello in poi, abbiamo avuto grandi “giacchette nere”: Gonella, Agnolin, Casarin, Pairetto fino ad arrivare a Nicola Rizzoli. Il bolognese, attuale designatore per la serie A, ha fatto filotto: ha diretto la finale del mondiale nel 2014 al Maracanà di Rio de Janeiro tra Germania e Argentina, ha arbitrato una finale di Champions League e anche una di Europa League. E l’atto conclusivo dell’ultima Coppa dei Campioni è stato diretto da un altro italiano, Daniele Orsato.
COLLINA NUMERO UNO
Pierluigi Collina è stato votato all’unanimità, il che già la dice lunga sulla limpidezza della sua vittoria. Nato nel 1960 a Bologna ma viareggino di adozione, è laureato in Economia e Commercio con 110 e lode; sbarcato giovanissimo in serie A, all’inizio lo notammo per la sua testa lucida e pelata, ma ben presto si sono intuiti il talento, la personalità, il carisma. Durante la sua attività, per sette stagioni consecutive è stato votato dalla Fifa come miglior arbitro dell’anno a livello globale. 467 le partite dirette in giro per il mondo, ne citiamo quattro: la finale del Mondiale del 2002 tra Brasile e Germania; la finale di Champions del 1998 tra Bayern Monaco e Manchester United (peraltro passata alla storia per la clamorosa rimonta degli inglesi, che segnarono due gol nei minuti di recupero); la finale di Coppa Uefa nel 2004 tra Valencia e Marsiglia; la finale del torneo olimpico del 1996 ad Atlanta con il successo della Nigeria sull’Argentina.
IL DILUVIO DI PERUGIA
Collina è ovviamente stato protagonista anche e soprattutto del campionato italiano, per anni è stato automatico associarlo al big match di giornata. Negli annali è entrato un Perugia-Juventus del 14 maggio 2000; era l’ultima giornata di un campionato contraddistinto dal testa a testa tra Juventus e Lazio; nell’intervallo si scatenò un nubifragio sullo stadio Renato Curi; in molti ricordano l’immagine di Collina in campo sotto l’ombrello, in attesa che la situazione meteo migliorasse; la partita riprese dopo più di un’ora, quando la Lazio all’Olimpico aveva già vinto contro la Reggina; la Juve perse con un gol di Calori, la Lazio conquistò lo scudetto e i bianconeri non la presero bene. Singolare il fatto che l’ultima partita arbitrata in Italia da Collina sia stata un Pavia-Bari di coppa Italia, in una serata di agosto del 2005. Dopo la carriera da arbitro, Collina è stato dirigente arbitrale prima in Italia, poi all’Uefa e ora alla Fifa.
GLI ALTRI NOMINATI
Sul podio di France Football, dietro a Collina, sono saliti Ken Aston, pioniere dell’arbitraggio in Inghilterra e Michel Vautrot, francese che tra gli Anni Ottanta e Novanta ebbe anche qualche inciampo. Al quarto posto il tedesco Merk. In nona posizione Stefanie Frappard: è un voto simbolico che premia la prima donna ad essere arrivata in Champions League (è successo poche settimane fa in Juventus-Dinamo Kiev). Chiude la top ten l'inglese Howard Webb: se lo ricorderanno gli interisti, visto che diresse la finale di Champions del 2010 a Madrid, vinta dai nerazzurri sul Bayern Monaco nella notte che sancì il Triplete della squadra di Mourinho.