28 maggio 2021, ore 16:37
Il giovane, in carcere da quattro mesi esatti per aver assassinato i genitori, ha parlato, per la prima volta, di quello che ha fatto, in un'intervista all'AdnKronos
"Sono disperato, fatico a capire perché ho fatto ciò che ho fatto. Ho ucciso i miei genitori a distanza di pochi minuti uno dall'altro" : questa la confessione choccante di Benno Neumair, il giovane che, a Bolzano, quattro mesi fa, ha assassinato i propri parenti. "Quando ho ammazzato mio padre prima e mia madre poi, era come se fossi uscito dalla realtà. So bene che è difficile veder riconosciuta la totale incapacità di intendere e di volere. Che nulla, nemmeno il fortissimo pentimento che provo, mi risparmierà la pena lunga che ho appena iniziato a scontare. Ma è ora che si conosca anche la mia di verità". A parlare all'Adnkronos, dal carcere di Bolzano, dove è recluso da quattro mesi esatti per l'omicidio e l'occultamento dei cadaveri di suo padre Peter Neumair e di sua madre Laura Perselli, è Benno Neumair.
Benno Neumair, "sono pentito"
E' un Benno diverso da quello delle foto in palestra, con i muscoli ben in vista e lo sguardo sicuro. "Non faccio più attività fisica, pur avendone la possibilità qui", ha spiegato, "leggo molto, soprattutto romanzi di viaggi, come le avventure di Robinson Crusoe. Niente gialli. Come un pendolo oscillo, alternando momenti di profonda tristezza a frammenti di vita normale, con i miei compagni di cella. C'è chi sta bene, tutto sommato, dietro le sbarre, io no. Io non sto affatto bene, sono disperato. Trovo conforto dai colloqui con lo psicologo, ma fatico ancora a capire perché io abbia fatto quello che ho fatto" Quando i corpi dei genitori sono stati ritrovati giura di essersi commosso. Non è rimasto nulla di quella spavalderia che trapelava dalle foto pubblicate sui giornali. "Tutto il clamore mediatico mi ha dato un gran fastidio".
"Vorrei cancellare quel 4 gennaio"
"L'esercizio che faccio più spesso è quello di provare a cancellare dalla mia memoria il 4 gennaio", ha continuato, "quel giorno ho avuto un blackout, mai avevo pensato di uccidere qualcuno, tantomeno i miei genitori. Sono stato risvegliato da mio padre in maniera energica, abbiamo avuto l'ennesima discussione per i soliti motivi. Mi diceva che non valevo niente, al contrario di mia sorella che, invece, è tutto quello che un genitore può desiderare. Io soffro di un disturbo del sonno, il risveglio aggressivo, che mi rende nervoso, ci sono stati episodi anche con Madé, quando era adolescente. Non ci ho visto più e quando mio padre è entrato in camera, con quella veemenza, ho preso un cordino che avevo a portata di mano, in un cestino, e con quello l'ho strangolato. A quel punto mi sono assopito a terra, accanto al suo corpo. A svegliarmi il telefono, era mia madre che mi diceva che stava rientrando a casa. Ho sentito la chiave nella toppa, l'ho vista e, con il cordino ancora in mano, ho strangolato anche lei, senza che nemmeno facesse in tempo ad accorgersene. E' successo tutto in pochi minuti".