A più di due anni dall’inizio della pandemia, l’onda lunga del Covid pesa ancora sullo spettacolo italiano. E se è vero che nei primi sei mesi del 2022 si fanno strada segnali di ripresa, i numeri del 2019 sono ancora lontani. A certificarlo è la Siae, la Società Italiana degli Autori ed Editori.
A SOFFRIRE DI PIÙ É IL CINEMA
Gli spettatori crollano del 72%, così come la spesa che segna un -78%. A soffrire di più è il cinema, che fa segnare un -12%. Segue il teatro, con un -9%, stessa percentuale di perdita accusata dai locali che offrono ballo. La spesa al botteghino scende dai 2,7 miliardi di euro del 2019 agli 870 milioni del 2021. Una ripresa lenta, con un'offerta di spettacoli cresciuta del 26%, anche se gli spettatori nelle sale aumentano solo del 4,5%. Anche se complessivamente il cinema resta il settore che attrae di più, aggiudicandosi 32 spettatori su 100.
BOOM DEI CONCERTI, MALE LE DISCOTECHE
Bene invece i concerti, che rispetto al 2020, crescono complessivamente del 75%. La musica leggera cresce del 113%, seguito da un +101% per i concerti jazz, +41% della lirica e un +31% del balletto. Segnali positivi anche da parchi divertimento, mostre e fiere. Cresce anche lo sport, trainato dal calcio, anche se i numeri pre pandemia restano lontani. Ma le perdite maggiori si registrano per le discoteche, penalizzate dalle chiusure imposte dal governo, con un -56%.
AL SUD DIFFICOLTÀ MAGGIORI
Un calo che è ancora più marcato al Sud, con numeri decisamente più bassi rispetto al resto del Paese per offerta, spesa e numero di spettatori. Qui, a fronte di una presenza del 34% della popolazione nazionale, nel 2021 gli spettatori sono stati solo il 20%, un quinto del totale nazionale. Una tendenza confermata dai dati relativi alla spesa, che al Sud si ferma al 16,7% dell'intero importo nazionale. Se si guarda poi alle regioni, le ultime cinque per interesse nello spettacolo sono Campania con 86 spettatori ogni 100 abitanti, seguita dalla Sicilia con 78, la Basilicata con 71, la Calabria con 41 e ultimo il Molise con 36. Una disparità impressionante se confrontata con la regione al primo posto, l'Emilia-Romagna, dove su 100 abitanti gli spettatori sono 248.
C'É ANCORA MOLTO DA FARE
Dunque una ripresa c’è, sottolinea la Siae, ma si può fare ancora molto. Anche con aiuti mirati del Governo, come spiega all'Ansa il direttore generale Gaetano Blandini: "
Niente provvedimenti a pioggia - dice -
ma interventi mirati, incentivi fiscali e misure che diano la possibilità alle imprese di offrire spettacoli degni di essere visti, di investire sulla tecnologia e sulla sicurezza". Per il presidente onorario Mogol è irrealistico pensare che la pandemia non lasci traccia, ma
"la sfida è cogliere le opportunità del cambiamento".