L'Onu accusa Kiev e Mosca: "Esecuzioni sommarie di prigionieri". USA: "Se la Cina manda le armi a Putin, la guerra rischia di allargarsi su scala globale"
24 marzo 2023, ore 21:30
Podolyak: "Da Bakhmut non ci ritiriamo, stiamo eliminando il resto delle forze russe". Pechino: "la Cina ha lavorato per colloqui di pace"
La guerra in Ucraina è stata protagonista nei giorni scorsi del vertice Ue a Bruxelles. Il presidente Zelensky ha proposto ai leader "un summit per la pace", da tenersi in una capitale europea. E ha elencato "ritardi che allungano i tempi della guerra". Intanto l'Onu ha accusato le forze ucraine e quelle russe di aver eseguito decine di esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra durante l'invasione russa dell'Ucraina. "Siamo profondamente preoccupati per l'esecuzione sommaria di 25 prigionieri di guerra russi e di persone fuori combattimento e per quella di 15 prigionieri di guerra ucraini», ha affermato Matilda Bogner, capo della missione di monitoraggio dei diritti umani. Secondo Bogner, l'Onu ha documentato queste esecuzioni di russi da parte delle forze armate ucraine, "spesso effettuate immediatamente dopo la cattura sul campo di battaglia".
PODOLYAK: "DA BAKHMUT NON CI RITIRIAMO"
"Non ci ritiriamo da Bakhmut, ci sono battaglie abbastanza intense in tutte le direzioni, allo stesso tempo noi stiamo compiendo lì una missione importante, stiamo eliminando il resto delle forze russe, quelli che sono ancora in grado di combattere. Ma stiamo anche accumulando le nostre risorse e stiamo completando le nuove brigate per la controffensiva". Così all’Ansa il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, che conferma: "Sì, si stanno studiando possibili scenari previsti dalla stato maggiore, di cui non possiamo ovviamente dare dettagli, ma ci sono. E noi ci prepariamo in due sensi: da una parte ci difendiamo e dall’altro ci prepariamo per la controffensiva".
AUSTIN: "SE LA CINA MANDA LE ARMI A PUTIN, LA GUERRA RISCHIA DI ALLARGARSI SU SCALA GLOBALE"
l Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha pronunciato ieri parole allarmanti nel corso di un’audizione nel Congresso: "Se la Cina dovesse decidere di consegnare armi letali alla Russia, non farà altro che prolungare la guerra in Ucraina". Ma, soprattutto: "Il conflitto potenzialmente potrebbe allargarsi non solo nella regione, ma su scala globale". È la prima volta che un ministro dell’Amministrazione Biden mette in così chiara relazione il possibile sostegno militare cinese e il pericolo di una conflagrazione mondiale.
PECHINO: "LA CINA HA LAVORATO PER COLLOQUI DI PACE"
La Cina "mantiene la comunicazione con tutte le parti. Non abbiamo nulla da condividere al momento". Così la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning sull'ipotesi di colloquio telefonico del presidente Xi Jinping con la controparte ucraina Volodymyr Zelensky, dopo la visita in Russia da Vladimir Putin. "Sulla questione ucraina, la Cina ha sostenuto una soluzione politica e ha lavorato per colloqui di pace", mentre sulla visita di Xi a Mosca "abbiamo rilasciato letture dettagliate dei due capi di Stato che hanno firmato una dichiarazione", ha replicato Mao a una domanda sui prossimi passi di Pechino per porre fine alla guerra.
SANCHEZ: "IL DOCUMENTO CINESE HA DEGLI SPUNTI INTERESSANTI"
"La Spagna, e l’Europa, sostengono il piano Zelensky per la risoluzione del conflitto poiché riteniamo che possa garantire una pace duratura e giusta. Al contempo il documento cinese, che non è un piano di pace ma un documento di posizionamento sui temi necessari per lavorare alla pace, ha degli spunti che io credo siano di interesse". Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez rispondendo alle domande dei cronisti. "La Cina è un attore globale e la sua voce deve essere ascoltata per trovare un modo per porre fine a questa guerra e per aiutare l’Ucraina a recuperare la sua la sovranità violata da Putin", ha concluso Sanchez.