16 maggio 2022, ore 12:05
A confermarlo, le previsioni economiche di primavera della Commissione europea, secondo le quali il deficit italiano, rispetto al 7,2% dello scorso anno, si attesterà al 5,5% nel 2022, prima di scendere – l’anno successivo – al 4,3%
La commissione europea ha tagliato le stime di crescita del nostro Paese: il Prodotto interno lordo dovrebbe scendere al 2,4% nel 2022 e rallentare all’1,9 nel 2023. Le stime precedenti parlavano di valori diversi, rispettivamente del 4,1 e 2,3%. Il deficit e il debito italiano, invece, nonostante il conflitto in Europa, “continueranno a calare” ma “resteranno alti”. A confermarlo, le previsioni economiche di primavera della Commissione europea, secondo le quali il deficit italiano, rispetto al 7,2% dello scorso anno, si attesterà al 5,5% nel 2022, prima di scendere – l’anno successivo – al 4,3%. A influire sulle prospettive di crescita economica dell’Italia sono le tensioni derivanti dalla guerra in Ucraina.
Il debito pubblico e la stima dei disoccupati
Nelle previsioni economiche della Commissione Ue c’è poi l’ampia pagina dedicata al debito pubblico, altro fattore rilevante, che passa dal 150,8% del 2021 al 147,9% previsto quest'anno e al 146,8% nel 2023. L’Unione Europea alza inoltre la stima dei disoccupati in Italia al 9,5%.
Le ripercussioni economiche della guerra incidono negativamente
"L'economia italiana - spiega la Commissione - ha avuto una buona navigazione nel prolungamento della pandemia di Covid-19 nel 2021, quando il prodotto reale ha avuto un rimbalzo del 6,6%. Tuttavia, l'aumento dei prezzi e le strozzature dell'offerta hanno iniziato a pesare sull'attività industriale nella seconda metà del 2021, mentre i prezzi dell'energia in rapido aumento hanno intaccato il potere d'acquisto delle famiglie". "Il Pil reale - continua l'esecutivo Ue - ha subito una contrazione nel primo trimestre del 2022 e le prospettive a breve termine rimangono modeste, poiché le ripercussioni economiche dell'aggressione dell'esercito russo contro l'Ucraina hanno inciso negativamente sul sentimento economico e hanno aggravato gli ostacoli all'espansione esistenti".