La baguette candidata ad entrare nel patrimonio immateriale dell’Unesco, la decisione attesa entro il 2022
26 marzo 2021, ore 20:00
agg. 29 marzo 2021, ore 14:03
Lo sfilatino si chiama così dall’inizio del ventesimo secolo, è ancora molto diffuso in tutta la Francia. , ma viene prodotto sempre meno nelle panetterie tradizionali
Dici pane, e se pensi alla Francia, ecco la baguette. Parigi ha fatto la sua scelta, candidando l’agile pezzo di pane per l’iscrizione nel patrimonio immateriale dell’Unesco, assegnato ogni anno dall’Onu per Scienza, Educazione e Cultura. La baguette è stata preferita alle altre due opzioni che erano sul tavolo dalle autorità transalpine: i tetti in zinco di Parigi e una festa viticola nel dipartimento di Arbois, comune di meno di 4000 abitanti nella Borgogna, dove la festa religiosa di origini medievali del Jura, è stata trasformata in festa repubblicana. Ad optare per la baguette è stato soprattutto il ministro della Cultura. Roselyne Bachelot, è attualmente ricoverata in ospedale dopo essere risultata positiva al coronavirus, ma ha spinto per la baguette, avendo gioco facile, perché lo sfilatino, che i parigini veri , raccontano le tradizioni. portano sotto le ascelle, in Francia è amatissimo.
L'allarme panetterie
Se approvata, l'iscrizione del celebre sfilatino francese "farà prendere coscienza che una pratica alimentare facente parte della quotidianità e condivisa dai più in modo spontaneo rappresenta un patrimonio in tutto e per tutto", ha affermato il ministro Bachelot lanciando però un allarme perché il numero di panettieri, complice l’avvento dei centri commerciali, è "in costante diminuzione, in particolare, nei comuni rurali". Nel 1970 si contavano 55.000 boulangeries artigianali (una ogni 790 abitanti) contro le 35.000 di oggi (una ogni 2.000 abitanti),"spesso a profitto della vendita di baguette prodotte industrialmente", che magari arrivano surgelate, in grandi stoccaggi, da paesi dell’est.
La decisione entro l’autunno del 2022
La parola finale spetta ora all'Unesco, che non si pronuncerà prima dell'autunno 2022. La baguette è indubbiamente un simbolo della vita quotidiana dei francesi e come tale è presente in letteratura, nei film, viene anche sfruttata come veicolo per campagne pubblicitarie. Nel mondo francofono è molto diffusa, ma anche da noi è presente, come pure in Germania. Il nome risale all'inizio del XX secolo e a cominciare dagli anni Novanta si cominciò a distinguere tra la baguette normale e 'baguette tradition', più croccante e pregiata, ma anche più cara rispetto alla prima. Insomma, anche per le versioni del cibo più tradizionale ci sono tentativi di evoluzione. Annualmente sono circa un centinaio i beni immateriali che superano la selezione dell'organismo Onu con sede a Parigi. Per il pane più amato dai francesi, almeno come area geografica, la candidatura ,alla fine, appare scontata.