La bimba di 18 mesi morta a Como, condannato all'ergastolo il compagno della madre
La bimba di 18 mesi morta a Como, condannato all'ergastolo il compagno della madre
06 dicembre 2021, ore 13:03
Sentenza di primo grado per la tragica fine di Sharon, a soli 18 mesi uccisa e seviziata l'11 gennaio scorso
Dopo un’ora di camera di Consiglio, la Corte d'Assise di Como, presieduta da Luciano Storaci, ha condannato all'ergastolo il 26enne romeno Robert Marincat, per l'omicidio della piccola Sharon Barni, di soli 18 mesi, figlia della compagna, uccisa a botte e seviziata l'11 gennaio scorso a Cabiate, in provincia di Como, nell'appartamento della donna. Accolta la tesi avanzata dal pm Antonia Pavan, che aveva invocato il carcere a vita, mentre la difesa ha protestato per la mancata concessione di una perizia psichiatrica sull’imputato. Scontato il ricorso in appello. "Non e' il tempo del perdono. E' il tempo di provare a ripartire anche se non sarà facile" ha detto l'avvocato della mamma della piccola vittima, dopo la sentenza di primo grado. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. Nell’ udienza del 17 novembre scorso l'avvocato del romeno Stefano Plenzick, aveva chiesto di derubricare il capo di imputazione a omicidio preterintenzionale.
La fine della piccola Sharon, l’orrore e lo strazio
Marincat era solo in casa con la bambina l’11 gennaio, il giorno della tragica morte. Aveva raccontato ai carabinieri che la piccola mentre giocava si era tirata addosso una stufetta che era sulla scarpiera. Un evento accidentale non preoccupante tanto che la bimba si era poi rimessa a giocare, finendo poi con l’addormentarsi sul divano. Una storia smentita dal medico legale. Inutile poi la corsa in ospedale.
La tragica morte della bimba
Nella relazione del medico legale consegnata alla procura di Como vengono elencate numerose ferite e lividi riscontrati su gran parte del corpo della bimba, anche precedenti al giorno della morte e non attribuibili a cadute accidentali o a incidenti domestici.
La confessione di un uomo violento
Dopo quattro mesi di custodia cautelare, interrogato dal magistrato il 18 maggio scorso, Marincat aveva confessato il delitto con grande distacco emotivo, ammettendo di aver colpito più volte la piccola Sharon, per almeno un’ora. Non solo, ha detto di averne abusato sessualmente. "Ero nervoso" si era limitato a dire, spiegando di aver avuto, a sua volta, un’infanzia caratterizzata da violenza, arrivando a mostrare le cicatrici frutto, a suo avviso, delle percosse ricevute per lungo tempo dal padre.