14 dicembre 2024, ore 17:00 , agg. alle 17:22
Una possibile modifica alla Legge di Bilancio, proposta dalla maggioranza, prevede un aumento mensile dello stipendio dei ministri non parlamentari di quasi 7.200 euro
Dai calcoli fatti dal Sole 24 ore, i 17 tra ministri e viceministri tecnici quindi non parlamentari del governo Meloni potrebbero vedere arricchirsi lo stipendio mensile di quasi 7.200 euro. Per la precisione di 7.193,11 euro. Una misura che dovrebbe entrare nella Legge di Bilancio e che è stata proposta dalla maggioranza.
Chi sono i ministri con l'aumento?
I Ministri interessati dall’aumento, non parlamentari, sarebbero quello dell'Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto, dell'Istruzione Giuseppe Valditara, del Lavoro Marina Calderone, della salute Orazio Schillaci, della Cultura Alessandro Giuli, per le Disabilità Alessandra Locatelli e dello Sport Andrea Abodi.
Per la copertura sono previsti circa 1,3 milioni di euro lordi all'anno a partire dal 2025.
Quanto guadagnano ora i ministri tecnici?
Al momento il compenso mensile lordo dei ministri è di 10.435 euro a cui si aggiungerebbero i 3.503,11 euro della diaria che spetta a deputati e senatori e i 3.690 euro di rimborsi per «l’esercizio del mandato». A questi 7.193,11 euro si aggiungono 1.200 euro l’anno per le spese telefoniche e i rimborsi viaggio.
Opposizioni in trincea
Come era facilmente prevedibile la notizia di un emendamento alla legge di bilancio che prevede un tale congruo incremento per alcuni componenti del governo, ha scatenato polemiche infuocate. Dalle opposizioni c'è stato chi come la segretaria del Pd, Elly Schlein ha detto: "Mentre con una mano aumentano gli stipendi ai ministri, con l'altra bloccano il salario minimo. Che non si dica che questo governo non sa scegliere le priorità...".
Durissimo anche il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte che ha attaccato: " Ma come fanno a non vergognarsi? Ma in che mondo vivono?".
"Vergogna" è anche il commento su X di Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato. A lui ha risposto il ministro della Difesa, Guido Crosetto: "Hai ragione è una vergogna che un ministro non parlamentare (non vengono minimamente toccati quelli di chi è già parlamentare) possa arrivare a guadagnare quanto guadagni tu... "- ha detto Crosetto- "Sarebbe molto più giusto portare te a guadagnare quanto un Ministro, diminuendoti il trattamento economico".
Decisione del Parlamento, Leo (Mef) rimanda tutto ai parlamentari
Dal viceministro all'Economia, Maurizio Leo, intervenuto alla festa di Fratelli D'Italia, Atreju, a Roma, questa la precisazione che rinvia al Parlamento ogni decisione:"Teniamo presente che alcuni ministri, non avendo l'indennità parlamentare, hanno una remunerazione un po' più bassa, però questa è una scelta che hanno fatto i parlamentari, si fa in Parlamento, se in Parlamento vogliono incrementare la retribuzione è una scelta loro, giusto?", ha chiesto Leo alla platea di Atreju.