La Commissione europea, via libera ai turisti stranieri vaccinati contro il Covid; porte aperte da giugno
03 maggio 2021, ore 18:00
L’accesso in Ue riguarderà i turisti provenienti dai Paesi con un tasso di casi minimo e a chi dimostrerà di essere vaccinato; blocco in caso di emergenze
La Commissione europea si appresta a riaprire le frontiere ai turisti provenienti da paesi che presentano con un tasso di casi minimo di infezione da Covid, ma anche a chi sia stato completamente vaccinato entro l'inizio di giugno secondo un piano predisposto dalla Commissione. L’apertura viene resa possibile dalla campagna di vaccinazioni che ormai è avviata in tutti i Paesi dell’Unione e anche ad altri extra Europei come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna.
La decisione
I funzionari della Commissione davanti ai numeri, nettamente migliorati, grazie anche ai vaccini hanno affermato che è ora di allentare le regole sui viaggi non essenziali, quindi anche quelli fatti per turismo. I confini dell'UE sarebbero stati riaperti comunque all'inizio di giugno, hanno detto i funzionari, con l'accordo che sarà richiesto agli Stati membri durante le riunioni di martedì e mercoledì. Dallo scorso anno sono in vigore severe restrizioni per chi desidera recarsi nei Paesi dell’UE. Secondo le proposte della Commissione, gli Stati membri consentirebbero il viaggio nei Paesi dell’Unione europea a quelle persone che hanno ricevuto, da almeno 14 giorni la seconda dose di uno dei vaccini autorizzati: Pfizer, AstraZeneca, Moderna e Johnson & Johnson. La regola prevede anche l’accesso anche chi, pur avendo ricevuto una sola dose, proviene da un paese con una “buona situazione epidemiologica”. L’accesso in Europa però non sarà definitivo, ma la commissione propone di bloccare l’ingresso dei cittadini di quei paesi in cui la situazione epidemiologica dovesse peggiorare, o nel caso in cui venga rilevata una variante del Covid preoccupante.
La ripartenza del turismo
L’Italia aspetta con estremo interesse la ripartenza del turismo estivo, soprattutto degli stranieri che ha un valore di 11,2 miliardi per il terziario in spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Lo sostiene una analisi della Coldiretti su dati Bankitalia. Secondo l’associazione che rappresenta gli agricoltori, il nostro Paese è fortemente dipendente dall'estero per il flusso turistico. Solo lo scorso anno sono stati 23,3 milioni i viaggiatori stranieri che hanno rinunciato ad una vacanza in Italia a causa della pandemia. Un dato pesante per Coldiretti, che non è stato compensato dalla presenza di Italiani nei luoghi di villeggiatura nel periodo da giugno a settembre. Il ritorno degli stranieri in vacanza in Italia è considerato strategico per le economie dell’ospitalità turistica nelle mete più gettonate. I viaggiatori d’oltralpe prediligono soprattutto le città d'arte e gli agriturismi. La ripartenza del settore riguarda anche le attività di ristorazione a pranzo e cena, infatti secondo Coldiretti, questa è una delle voci principali del budget delle famiglie in vacanza in Italia: circa un terzo della spesa di italiani e stranieri è destinato alla tavola.