La corsa al Colle entra nel vivo dopo il discorso di fine anno di Mattarella
02 gennaio 2022, ore 12:14 , agg. alle 14:43
Al plauso della politica al commiato del presidente della Repubblica fa da contraltare il silenzio di Berlusconi. Il 4 gennaio il presidente Fico convocherà il Parlamento in seduta comune. I papabili
Con l’addio di Sergio Mattarella, che nel discorso di fine anno ha detto “il mio mandato finisce come prevede la Costituzione” la corsa al Colle entra nel vivo. Dopo Fratelli d’Italia anche la Lega di Matteo Salvini si dichiara contraria al bis di Mattarella. Il 4 gennaio il presidente della Camera Roberto Fico invierà la lettera in cui indicherà la data di convocazione del Parlamento in seduta comune, per la seconda metà del mese. Saranno i giorni in cui si deciderà il successore di Mattarella al Quirinale. Il Pd si riunirà il 13, mentre il prossimo vertice del centrodestra dovrebbe tenersi già la prossima settimana. In quella riunione dovrebbe essere ufficializzata la candidatura di Silvio Berlusconi. Altro nome papabile quello di Mario Draghi, così come quello più istituzionale di Marta Cartabia.
LE PARTITE CONNESSE: QUELLA DEL QUIRINALE E DI PALAZZO CHIGI
Ora la parola passa ai partiti, dovranno mettere insieme le tessere per completare il puzzle da cui dipenderanno le sorti anche del governo e della legislatura. Mario Draghi guida un esecutivo con la maggioranza più ampia possibile che ha accantonato le differenze politiche in nome dell’interesse del Paese. E Draghi è un potenziale successore di Mattarella. Serve un presidente della Repubblica "che si faccia carico dell'interesse generale, un profilo alto al di sopra delle parti" dice in un'intervista al Corriere della Sera Irene Tinagli, vicesegretaria vicaria del Pd. Il premier "è un patrimonio del nostro Paese. Ma se rompiamo l'unità nazionale diventa difficile per chiunque, anche per Draghi", aggiunge. Se la maggioranza di governo si rompesse sul Quirinale "sarebbe difficile per chiunque gestire un governo che si è diviso su un passaggio così cruciale". Il Pd chiede "di ragionare tutti insieme con serietà sulle due partite: quella del Colle e quella di Palazzo Chigi, che non sono sconnesse. Serve individuare una figura non divisiva, che consenta a tutti di ritrovarsi in quel profilo, che non introduca nessun elemento di frattura e non crei alibi ai partiti per sfilarsi alla responsabilità".
RENZI, NON CAPISCO DISEGNO LETTA, PD RISCHIA DI ESSERE ININFLUENTE
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi, in un'intervista al Messaggero, sottolinea nella sua analisi “Fatico a capire il disegno di Letta. Prima ha rotto con noi attribuendo a Italia viva il fallimento sullo Zan che invece è stato un clamoroso autogol del nuovo Pd. Poi ha scommesso sul rapporto con la Meloni che ha risposto annunciando il voto per Berlusconi. Infine non si è accorto che Conte e Di Maio stanno litigando per capire chi sceglierà i pochi posti rimasti ai 5Stelle alle prossime elezioni. E in questa battaglia campale entrambi flirtano segretamente con Salvini lasciando Letta solo. Alla ripresa i Gruppi parlamentari del Pd composti da gente che conosce la politica aiuteranno il segretario a uscire dall'isolamento in cui si è cacciato. Altrimenti, per la prima volta il Pd sarà ininfluente rispetto alla scelta dell'inquilino del Colle".
I NOMI IN BALLO (OLTRE A DRAGHI)
Silvio Berlusconi potrebbe lanciare la sua auto candidatura al Colle, secondo i bene informati, con un video messaggio quirinalizio, sulla scorta della sua discesa in campo del 26 gennaio 1994. C'è l'ipotesi che si parli di una Presidente della Repubblica. In corsa c'è Marta Cartabia, attuale ministra della Giustizia, ma anche Emma Bonino. Tra gli uomini Giuliano Amato, insieme a Paolo Gentiloni e Pier Ferdinando Casini.