La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ordina a Israele lo stop dell’offensiva a Rafah
24 maggio 2024, ore 18:30
Nuovi raid israeliani nel sud della Striscia, al confine con l’Egitto
Stop immediato all’offensiva a Rafah. Così oggi pomeriggio la Corte internazionale di giustizia dell'Aja che ha ordinato a Israele di fermare l’operazione di terra nel sud della Striscia di Gaza, dove un milione e mezzo di sfollati palestinesi hanno trovato rifugio e la situazione umanitaria è disastrosa, sollecitando inoltre il rilascio incondizionato degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. La Corte di Giustizia dell'Aja ha anche ordinato a Israele di aprire il valico di frontiera a Rafah, al confine con l'Egitto, per consentire l'assistenza umanitaria alla popolazione e chiesto di ricevere entro un mese un rapporto sulle misure adottate dallo stato ebraico. Da Tel Aviv il ministro per la sicurezza nazionale Ben Gvir ha subito dichiarato: "La risposta alla decisione del tribunale antisemita deve essere di occupare Rafah e aumentare la pressione militare su Hamas”. Poco dopo aerei israeliani hanno lanciato una serie di attacchi sul campo di Shaboura, nel centro della città di Rafah. Fonti locali parlano di denso fumo nero che si leva dagli edifici colpiti dai raid. "Siamo obbligati a continuare a lottare per riavere i nostri ostaggi e garantire la sicurezza dei nostri cittadini, in qualsiasi momento e ovunque, compreso a Rafah", ha spiegato il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz. "Continueremo ad agire secondo il diritto internazionale a Rafah e ovunque operiamo, e faremo uno sforzo per evitare di danneggiare la popolazione civile, non a causa del Tribunale dell'Aja ma prima di tutto per quello che siamo", ha aggiunto Benny Gantz. “Fermare la guerra contro Hamas, come chiesto dalla Corte internazionale di giustizia, equivarrebbe a un suicidio collettivo'', ha successivamente sottolineato il portavoce del governo di Israele David Mencer parlando alla Bbc.
La risposta di Hamas alla decisione del Tribunale dell’Aja
"La decisione della Corte internazionale di giustizia su Rafah non è sufficiente", ha affermato la fazione islamica che con un comunicato ha chiesto la fine della guerra in tutta la Striscia di Gaza. "Quello che sta accadendo a Jabalya e in altre regioni della Striscia non è meno criminale e pericoloso di quanto sta avvenendo a Rafah" si legge ancora nella nota in cui Hamas è tornato ad accusare Israele di "massacri" e di un "genocidio", dopo la decisione della Corte internazionale di chiedere a Tel Aviv lo stop all'offesiva di terra al confine con l'Egitto.