21 gennaio 2019, ore 22:00
Rischio aumentato fino al 40% in chi è più esaurito, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità lo stress è uno dei “mali del secolo”
Non solo fa crescere il rischio di tumori, infarti e ictus, lo stress può anche aumentare la probabilità di farci perdere i ricordi quando invecchieremo. Questa la conclusione di uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, che consiglia di impegnarci nel diminuirlo per ridurre il rischio di demenza. Vera e propria epidemia dettata da ritmi lavorativi, impegni di vario tipo e relazioni complesse, lo stress per l'Organizzazione mondiale della Sanità è uno dei "mali del secolo". Può presentarsi con spossatezza, depressione, mal di testa, attacchi di panico, ansia, insonnia, variazioni di peso, caduta dei capelli, tic. I ricercatori dell'Università di Copenhagen si sono concentrati su uno dei sintomi caratteristici, ovvero l'esaurimento, un disagio psicologico che si manifesta con irritabilità, stanchezza e demoralizzazione. Hanno analizzato i dati di un sondaggio su quasi 7.000 persone chiamate a rispondere a domande sui loro livelli di esaurimento tra il 1991 e il 1994, quando avevano in media 60 anni. Il team ha seguito clinicamente i partecipanti fino al 2016, alla ricerca di diagnosi di demenza. Ne e' emerso un legame dose-risposta tra l'esaurimento nella mezza età e lo sviluppo dell'Alzheimer in seguito, che arrivava fino al 40% di rischio in piu' tra chi aveva riportato maggiormente il problema rispetto a chi non lo aveva riportato affatto. I principali 'colpevoli' sarebbero i livelli eccessivi dell'ormone cortisolo e i cambiamenti cardiovascolari legati allo stress. "Il nostro studio - conclude il primo autore Sabrina Islamoska - indica che possiamo contribuire a prevenire la demenza anche affrontando fattori di rischio psicologici". Questi ultimi si vanno ad aggiungere a quelli già ben noti: fumo, alcol, obesità, inattività fisica e cattiva alimentazione.