La Federcalcio assegna lo scudetto del cuore 2020 a chi lotta in prima linea contro il Covid-19, la premiazione a Bergamo

La Federcalcio assegna lo scudetto del cuore 2020 a chi lotta in prima linea contro il Covid-19, la premiazione a Bergamo

La Federcalcio assegna lo scudetto del cuore 2020 a chi lotta in prima linea contro il Covid-19, la premiazione a Bergamo


La Federcalcio ha assegnato ‘Lo Scudetto del cuore’ ai medici, al personale sanitario, ai volontari alle forze dell’ordine e al personale dei servizi pubblici essenziali. Loro sono i campioni d’Italia 2020. Loro sono la Nazionale dell’Emergenza che gioca contro il Coronavirus.

Spirito di squadra, attaccamento alla maglia e voglia di vincere. Le caratteristiche delle grandi squadre, quelle che vincono, nella partita che si gioca negli ospedali: quella contro il Covid-19. La Federazione Italiana Gioco Calcio lancia la campagna #loscudettodelcuore e promuove diverse iniziative per contrastare la diffusione dell’epidemia. In attesa dello scudetto sul campo, è stato assegnato quello per chi sta aiutando l’Italia a uscire dall’incubo pandemia

Il pallone non rotola, ma restano in campo le responsabilità

L’iniziativa voluta dal presidente della FIGC Gabriele Gravina pone al centro dell’attenzione il sentimento comune all’Italia intera, che in un momento tanto difficile tifa compatta per la sconfitta del Covid19. Per questo la Federazione ha scelto il simbolo dell’Italia sportiva per eccellenza: lo scudetto. Un riconoscimento più che simbolico, motivo di unione prima ancora che di successo, sia all’interno del mondo del calcio che in tutto il Paese. “Il calcio rappresenta uno straordinario collante sociale – afferma il presidente Gravina – e ha enormi responsabilità anche quando il pallone non rotola, veicolando messaggi positivi a tutti gli appassionati. Abbiamo deciso di sgomberare il campo dalle polemiche sportive per assegnare agli eroi contemporanei, senza falsa retorica, un riconoscimento che è già nei cuori della gente”. 

L’idea del Ct per festeggiare la fine della pandemia

#loScudettodelCuore verrà assegnato simbolicamente a tutte le categorie professionali impegnate durante l’emergenza in un evento ad hoc che potrebbe coincidere con l’iniziativa lanciata dal Ct Roberto Mancini: unire Azzurre e Azzurri per festeggiare a Bergamo insieme la fine della pandemia, quando le condizioni consentiranno di riaprire gli stadi. Nella volontà della FIGC, infatti, c’è di far giocare alla Nazionale la prima partita ufficiale aperta al pubblico allo Stadio ‘Meazza’ di Milano, con l’obiettivo di riunire i tifosi azzurri e ricordare le vittime della pandemia insieme ai rappresentanti istituzionali e a quelli delle categorie coinvolte nel progetto.


Il logo

Il logo elaborato per la campagna abbina il tricolore allo stetoscopio dei medici, un simbolo visivo della categoria più esposta in questa emergenza, che ha dato il contributo più straordinario, anche per il numero di vite umane. Nella comunicazione promozionale pubblicata oggi sui quotidiani sportivi nazionali e sui profili social della FIGC, la campagna ha inoltre messo in primo piano un camice, per rappresentare tutto il personale ospedaliero, con uno scudetto tricolore sul petto, il logo #loscudettodelcuore e l’indicazione ‘Campioni d’Italia’.

Le altre iniziative

Le iniziative non si fermano qui. Una donazione all’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, un crowdfunding a favore delle strutture in prima linea attraverso la vendita all’asta di t-shirt a edizione limitata che le Azzurre e gli Azzurri indosseranno in campo alla prima partita in calendario e una sezione speciale nella prossima edizione della ‘Hall of Fame’ del calcio italiano dedicata ai vincitori dello Scudetto del cuore. Inoltre la Federazione ha coinvolto gli Azzurri e le Azzurre in una campagna di sensibilizzazione sui comportamenti da adottare per contenere il contagio denominata #leregoledelgioco e ha messo a disposizione della Protezione Civile di Firenze per questa emergenza il Centro Tecnico Federale di Coverciano. In virtù di questa iniziativa, la ‘Casa delle Nazionali’ è stata ribattezzata la ‘Casa della Solidarietà’.



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