08 luglio 2021, ore 18:00 , agg. alle 09:48
Corse per due stagioni in Ferrari al fianco di Niki Lauda e Gilles Villeneuve, sfiorò il titolo al volante della Williams
Era nato a Santa Fe, in Argentina, il 12 aprile del 1942, e li è morto ieri dopo una lunga malattia. Enzo Ferrari lo definì un pilota tormentato e tormentoso, per via della sua altalenante personalità. All'interno del circus era invece soprannominato Lole. Si mise in mostra fin da giovanissimo, nella F2 sudamericana, ed i successi ottenuti gli consentirono di ottenere una sponsorizzazione nazionale per disputare stagione in Europa con la Brabham. Il debutto in Formula 1 è datato 1972, nel suo Gran Premio di Casa: al volante di una BT34 motorizzata Ford conquista subito la pole position, concludendo poi la gara al settimo posto. Con la Brabham corse fino al 1976, ottenendo la sua prima vittoria nel Gran Premio del Sudafrica del 1974 e conseguendo altri tre successi negli anni successivi.
Gli anni in Ferrari
Enzo Ferrari era molto affascinato dalla personalità di Reutemann, oltre che dalle sua capacità in pista, e nel finale della stagione 1976 lo convinse a trasferirsi a Maranello, per disputare il Gran premio di Monza. Ferrari stava cercando un nuovo pilota per sostituire Niki Lauda, ritenuto erroneamente non più all'altezza dopo il grave incidente occorsogli al Nürburgring qualche settimana prima; a fine stagione fu invece l'altro ferrarista Clay Regazzoni a far posto all'argentino. Nel 1977 Reutemann doveva quindi essere il pilota di punta: vinse subito in Brasile, ma poi si perse in troppe difficoltà e il titolo mondiale andò invece a Lauda, dato troppo frettolosamente per finito. Anche nel 1978 continuò l'avventura in Ferrari ma con un nuovo compagno di squadra, l'esordiente Gilles Villeneuve; arrivarono quattro vittorie per l'argentino, ma il titolo fu appannaggio di Mario Andretti e della sua imbattibile Lotus 79.
Titolo sfiorato con la Williams
Ne1979 il pilota argentino passò proprio la Lotus, che tanto aveva fatto bene l'anno prima, ma si ritrovò invece con una vettura poco competitiva. Ottenne 4 podi, ma nessuna vittoria. Nel 1980 passò alla Williams, come spalla del compagno Alan Jones che quell'anno vinse il mondiale; l'argentino riuscì però a vincere il prestigioso Gran Premio di Monaco. Il 1981 fu l'anno cruciale della sua carriera. Sempre al volante della Williams, si ribellò allo status di seconda guida e a Jacarepaguá superò il compagno Jones, ignorando gli ordini dai box e andando a vincere: i due piloti divennero nemici in casa. Reutemann, grazie a un'altra vittoria in Belgio e a numerosi piazzamenti, arrivò in testa alla classifica mondiale, lottando strenuamente con il giovane brasiliano della Brabham Nelson Piquet. Ultima gara, il Gran Premio di Las Vegas, con l'argentino in vantaggio di un punto. Reutemann ottenne la pole position, ma in gara soffrì tantissimo e non riuscì ad andare a punti, mentre a Piquet bastò un quinto posto per superare il rivale e diventare campione del mondo. Ormai demotivato, dopo aver disputato i primi due Gran Premi del 1982 decise di ritirarsi dalla Formula 1.