10 luglio 2021, ore 14:18
La multinazionale inglese Gkn driveline chiude il proprio stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze) e licenzia tutti i propri 422 dipendenti. Gli operai, con le rsu e i sindacati, hanno aperto ieri un'assemblea permanente nella fabbrica, al loro fianco i sindaci. Secondo l'Usb, se chiude la fabbrica, oltre ai 422 dipendenti, andrebbero a casa anche altri 500 lavoratori dell'indotto. Il ministro del Lavoro Orlando, modalità inaccettabile
Lo sblocco dei licenziamenti deciso dal governo Draghi risale a solo dieci giorni fa. In teoria, secondo l’accordo tra esecutivo e parti sociali si dovrebbe rispettare il patto di utilizzo di ammortizzatori prima di arrivare al licenziamento. Ma questo non è successo alla Gkn di Campi Bisenzio: l'azienda del settore automotive ha avviato una procedura di licenziamento che lascerà a casa tutti i propri dipendenti. 422 lavoratrici e lavoratori che hanno ricevuto la lettera di licenziamento via e-mail, in qualche caso gli operai sono stati avvertiti con whatsapp. Mobilitati sindaci e sindacati, il ministro del Lavoro Orlando parla di modalità che non possono essere accettate.
ORLANDO, MODALITA' INACCETTABILE, MISE STA VERIFICANDO
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando si è attivato "Ho sentito il sindaco di Campi Bisenzio e i miei uffici hanno contattato i sindacati, il Mise si sta muovendo per verificare le condizioni in cui è avvenuto l'episodio, ma si tratta di modalità che non possono essere accettate e su cui bisogna trovare tutti gli elementi per scongiurarle" ha detto il ministro commentando il licenziamento via mail dei 422 dipendenti della Gkn di Campi Bisenzio. "Non ho mai nascosto le mie preoccupazioni davanti allo sblocco dei licenziamenti questa mi sembra però una questione che ha delle caratteristiche specifiche. Ci troviamo di fronte a un caso particolare".
50 OPERAI DI NOTTE IN FABBRICA, ASSEMBLEA A OLTRANZA
Una cinquantina di lavoratori hanno passato la notte all'interno dello stabilimento Gkn di Campi Bisenzio. I dipendenti, con le rsu e i sindacati, hanno aperto ieri un'assemblea permanente nella fabbrica che produce semiassi per automobili dopo la notizia del licenziamento via e-mail di tutti i 422 dipendenti da parte della proprietà che è ora il fondo inglese Melrose Industries. Mobilitati anche i sindaci che hanno attivato una "staffetta" di solidarieta' nello stabilimento. Secondo l'Usb, se chiude la fabbrica, oltre ai 422 dipendenti, andrebbero a casa anche altri 500 lavoratori dell'indotto.
LE REAZIONI POLITICHE
Il leader della Lega, Matteo Salvini ha detto "Rivedere le scelte fatte sul blocco dei licenziamenti selettivo? Penso che prima di tutto anche le multinazionali debbano avere una coscienza". Il ragionamento di Salvini è questo “Siamo a luglio, dopo il Covid, dopo paura morte e chiusura, e una multinazionale entra di soppiatto nelle case di operaie e operai con una pec. Prima di tutto serve rispetto. Ho già parlato con il ministro dello Sviluppo economico (Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega) che ha già 100 tavoli di crisi da seguire, ma che comunque si interesserà anche di questa, e conto che anche la Regione Toscana faccia del suo, perché in queste vicende le Regioni hanno un ruolo fondamentale". Simona Bonafè, segretaria regionale del Pd ed europarlamentare parla di atto inaudito "Stamattina sono stata alla Gkn di Campi Bisenzio insieme a tutto il Partito Democratico della Toscana e al sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi per esprimere la nostra vicinanza ai lavoratori e per condannare il comportamento grave e inaudito della multinazionale". L'eurodeputato Nicola Danti (Iv) chiama in causa Bruxelles “La prossima settimana rappresenterò in ogni sede quanto sta accadendo a Campi Bisenzio, una situazione inaccettabile che non si può conciliare con l'idea di futuro e di Europa che da anni stiamo difendendo. L'Unione europea deve essere il baluardo di chi, come accaduto alla Gkn, subisce la brutalità di proprietà che concepiscono il mondo dell'impresa come il Far West".
GKN: AZIENDA,DISEQUILIBRIO ITALIA COSTI PRODUZIONE-VENDITA
Nella lettera di licenziamento a tutti i 422 dipendenti dello stabilimento di Firenze, Gkn indica "Una continua decrescita dei prezzi di circa il 3% ogni anno", decrescita che provoca in Italia un "totale disequilibrio tra costo di produzione e valore di vendita". Anche con questo quadro la Gkn motiva i licenziamenti che porteranno alla chiusura della fabbrica di semiassi a Campi Bisenzio (Firenze). L'azienda spiega inoltre che le forte pressione sui prezzi dei nuovi prodotti si traduce nella necessità di "operare riduzioni fino a circa il 10% da una generazione di prodotto all'altra.