La guerra in medio oriente, Israele è pronta all'azione di terra, continuano i raid dell'esercito nella Striscia di Gaza

La guerra in medio oriente, Israele è pronta all'azione di terra, continuano i raid dell'esercito nella Striscia di Gaza

La guerra in medio oriente, Israele è pronta all'azione di terra, continuano i raid dell'esercito nella Striscia di Gaza   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


15 ottobre 2023, ore 00:20

Israele si prepara alla battaglia finale nella Striscia di Gaza, attacchi mirati si susseguono in vista della grande offensiva di terra, di mare e di cielo

Sarà una vasta offensiva portata avanti da terra, ma anche via mare e dal cielo. E' quella che l'esercito israeliano ha annunciato su Gaza mentre il premier Benyamin Netanyahu, ad una settimana esatta dell'attacco di Hamas, ha fatto visita ai kibbutz di frontiera, vittime della mattanza, invitando i soldati a essere pronti "per ciò che sta per accadere". In serata i un colloquio con il presidente degli Stati Uniti, Biden, ha detto che è determinato a raggiungere gli obiettivi. L'Iran mette in guardia Israele, se non ferma l'azione a Gaza, Teheran sarà costretta a Intervenire.


I blitz preparatori all'assalto

Nelle ultime ore la Striscia di Gaza è stata sottoposta ad un attacco su larga scala che ha preso di mira obiettivi di Hamas.  A essere state colpite, durante l'intera giornata, sono state le strutture logistiche e di comando e  i capi della fazione palestinese. A cominciare da Ali Qadi, comandante dell'unità d'élite di Hamas 'Nukhba', ovvero  la persona che una settimana fa  ha guidato l'attacco terroristico alle comunità israeliane a ridosso della Striscia. Nel 2005 Qadi  fu catturato per l'uccisione e il rapimento di civili israeliani e poi rilasciato nello scambio di prigionieri per il soldato Gilad Shalit.  Non è stato l'unico personaggio di spicco della compagnia 'Nukhba' eliminato. Nei raid mirati è stato ucciso anche  Merad Abu Merad, comandante del sistema aereo di Hamas ed anche lui considerato responsabile "del massacro di sabato scorso.


La sorte degli ostaggi

Hamas, ha annunciato che 9 degli ostaggi sono stati uccisi negli attacchi israeliani sulla Striscia, mentre a Tel Aviv si è svolta una manifestazione dei parenti dei rapiti che hanno contestato l'operato del governo, accusando il premier Benyamin Netanyahu al grido 'Dimettiti'. I media hanno poi riportato che nel corso delle operazioni dei commando all'interno di Gaza sono stati localizzati e recuperati, forse grazie ad osservazioni dal satellite o da droni, "corpi" di israeliani scomparsi dall'inizio dell'attacco di Hamas. Un'informazione di cui l'esercito ha dapprima sostenuto di non a conoscenza e che poi invece in serata il portavoce militare ha confermato. I militari hanno inoltre reso noto di aver contattato più di 120 famiglie di israeliani rapiti da Hamas e portati nella Striscia.


L'esodo da Gaza

A Gaza l'esodo della popolazione del nord dell'enclave palestinese verso il sud, dopo l'ordine dato da Israele, si sta svolgendo in maniera caotica anche se l'esercito aveva indicato che due itinerari protetti sarebbero stati garantiti tra le 10 e le 16 ora locale. Gli stessi militari hanno accusato Hamas di aver ostacolato lo spostamento dei palestinesi. Il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh ha detto chiaramente che "i residenti di Gaza sono profondamente radicati nel loro territorio e non lo lasceranno mai". E secondo Haniyeh non ci sarà una "immigrazione da Gaza in Egitto". L'unica disponibilità mostrata dalle fazioni palestinesi è stata la richiesta all'Egitto di aprire il valico per far uscire i feriti e entrare aiuti umanitari. Egitto e Usa, con il consenso di Israele e a quanto pare anche di Hamas e Jihad islamica, hanno concordato l'uscita degli americani e dei palestinesi con cittadinanza americana dal valico di Rafah. 


Il bilancio delle vittime

Il bilancio delle vittime della guerra si innalza: in Israele si è al di sopra di 1300, mentre nella Striscia sono 1.900 con oltre 6.000 feriti (256 i morti solo ieri con 20 minori). Il bilancio, feriti israeliani e un morto tra i miliziani sciti. Israele, ha avvertito il ministro israeliano Tzachi Hanegbi, non vuole aprire un fronte al nord del Paese, ma il Libano rischia "la distruzione" se gli Hezbollah decidono di sferrare un attacco. Beirut invece ha preannunciato la presentazione di una denuncia al Consiglio di sicurezza dell'Onu per "l'uccisione intenzionale da parte di Israele del giornalista libanese Issam Abdallah".


Argomenti

  • gaza
  • Israele
  • Netanyahu