I genitori di Seid Visin, la sua morte non è legata a fatti di razzismo. La lettera straziante dell'ex calciatore, su di me sguardi schifati per il colore della pelle
I genitori di Seid Visin, la sua morte non è legata a fatti di razzismo. La lettera straziante dell'ex calciatore, su di me sguardi schifati per il colore della pelle
05 giugno 2021, ore 20:00
Il 20enne, che aveva giocato nelle giovanili di Milan, Inter e Benevento, aveva scritto una lettera nel 2019 poi, dopo la sua morte, pubblicata sui social in cui raccontava il clima di razzismo che si respira nel Paese. Parole che hanno commosso e indotto la politica, oggi, a riflettere
Seid Visin si è tolto la vita giovedì scorso e le ragioni del suo gesto sembrano spiegarsi in quella lettera scritta due anni fa e letta integralmente questa mattina nella chiesa di San Giovanni Battista, a Nocera Inferiore, nel corso dei funerali. Ma Walter Visin, padre adottivo di Seid, a proposito della lettera scritta due anni fa dal giovane dice: "Fu uno sfogo, era esasperato dal clima che si respirava in Italia. Ma nessun legame con il suo suicidio, basta speculazioni". Quello del 20enne calciatore di origine etiope adottato da bambino da una coppia di Nocera Inferiore (in provincia di Salerno) che aveva militato nelle giovanili del Milan e del Benevento è un vero e proprio atto d’accusa.
NELLA LETTERA RACCONTA IL PASSAGGIO DALL’ACCOGLIENZA AL DISPREZZO
Il disprezzo cui non era abituato racconta Seid perché "non sono un immigrato. Sono stato adottato quando ero piccolo. Prima di questo grande flusso migratorio ricordo con un po' di arroganza che tutti mi amavano”. Ma poi le cose sono cambiate, e ancora si legge “ero riuscito a trovare un lavoro che ho dovuto lasciare perché troppe persone, specie anziane, si rifiutavano di farsi servire da me e, come se non mi sentissi già a disagio, mi additavano anche come responsabile perché molti giovani italiani non trovano lavoro...Dentro di me è cambiato qualcosa, come se mi vergognassi di essere nero, come se avessi paura di essere scambiato per un immigrato, come se dovessi dimostrare alle persone che non mi conoscevano, che ero come loro, che ero italiano, bianco. Facevo battute di pessimo gusto su neri e immigrati...come a sottolineare che non ero uno di loro. Ma era paura. La paura per l'odio che vedevo negli occhi della gente verso gli immigrati”.
L’ADDIO DI DONNARUMMA, LA RABBIA DI MARCHISIO
"Ho conosciuto Seid appena arrivato a Milano, vivevamo insieme in convitto, sono passati alcuni anni ma non posso e non voglio dimenticare quel suo sorriso incredibile, quella sua gioia di vivere". Gianluigi Donnarumma, giovane portiere della Nazionale di calcio, racconta il suo dolore per un compagno di strada perso troppo presto: "Era un amico, un ragazzo come me". "Un Paese che spinge un giovane ragazzo a fare un gesto così estremo è un Paese che ha fallito" commenta Claudio Marchisio, l’ex giocatore della Juve dice “Facciamo un po' schifo. Tutti. Di centro, di destra, di sinistra".
LE REAZIONI POLITICHE
Il capodelegazione M5S Stefano Patuanelli commenta la lettera scritta da Seid Visin con un post in cui si chiede “Se saremo in grado di salvarci da noi stessi". Il segretario del Pd Enrico Letta si rivolge direttamente al giovane “Se puoi scusaci, chiediamo perdono", "La disperazione che emerge dalla lettera di questo ragazzo giovanissimo, nel fiore degli anni e delle energie - sottolinea Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale - è una macchia che deve riempire di vergogna chiunque coltivi il disprezzo verso l'altro". Per Matteo Salvini "Chi ancora distingue o disprezza un essere umano in base al colore della pelle, è un cretino. Punto”. Ma Fiano , Pd, replica al leader della Lega “I razzisti sono criminali, non cretini”.