13 novembre 2024, ore 16:30
Quaranta chili di lettere non consegnate, tenute in casa in grandi sacchi, la prima nel 2014. le proteste dei residenti hanno avviato le indagini
A Cassino una postina da dieci anni non consegnava più la corrispondenza. In casa le hanno trovato 40 chili tra atti giudiziari, lettere e bollette, stipate in grandi sacchi. Si sta indagando per comprendere i motivi del comportamento della donna. I tempi dunque cambiano, una volta il postino suonava sempre due volte, James M. Cain nel 1934 scrisse il noir in piena depressione economica. Nel 1946 e poi nel 1981 ne furono tratti due film. Si faceva riferimento all'usanza dei postini irlandesi di bussare sempre due volte per farsi riconoscere ed è una metafora del destino che passa a riscuotere il suo conto. Chissà se anche i poliziotti avranno bussato due volte a casa della postina. Quello che è certo è che i residenti del distretto assegnato alla donna hanno patito perdite economiche e disagi.
I guai per i residenti
Le omissioni delle consegne hanno scatenato tutta una serie di ingiunzioni di pagamento nei confronti di persone furiose, che con le loro denunce hanno fatto scattare l'indagine, culminata con le zioni legali che hanno colpito la postina. Tutto è partito dalle denunce di una serie di cittadini furiosi che vedevano recapitarsi a casa ingiunzioni di pagamento di cui però non erano mai stati avvisati. Può capitare qualche volta , ma a un certo punto le proteste sono diventate talmente tante che il commissariato di Cassino ha avviato un'indagine per spiegare lo strano fenomeno. Soprattutto perché, e non poteva essere un caso, le lettere non venivano consegnate tutte nella stessa zona, e più precisamente nel settore assegnato a quella determinata portalettere.
Tutto sembra cominciato nel 2014
Le indagini hanno consentito una perquisizione a Cassino a casa della donna, dove sono state trovate migliaia di lettere, circa quaranta chili tutti accumulati in sacchi tenuti in casa. La più vecchia era una bolletta dell'energia elettrica risalente al 2014, mentre il primo atto giudiziario non recapitato risaliva al 2016. Poste Italiane, che non era al corrente di quanto stava succedendo, ha formalizzato una denuncia nei confronti della portalettere, che viene accusata del reato di ‘sottrazione della corrispondenza'. Si sta verificando se ne abbia aperte alcune. A quel punto, la donna sarebbe accusata anche di violazione della corrispondenza. E se dalle lettere trattenute sia stato preso qualcosa.