La procura federale ha aperto una inchiesta sui cori e sui buuh razzisti al termine di Cagliari-Milan

La procura federale ha aperto una inchiesta sui cori e sui buuh razzisti al termine di Cagliari-Milan

La procura federale ha aperto una inchiesta sui cori e sui buuh razzisti al termine di Cagliari-Milan


Verranno acquisite le immagini a circuito chiuso dello stadio per cercare di identificare i responsabili degli insulti razzisti piovuti dalla curva del Cagliari contro Maignan e Tomori del Milan. In questo week end iniziative della Legaserie A contro il razzismo

BASTA RAZZISMO! 

Ironia della sorte, in questo week end tutte le squadre della serie A indossano sulla maglia un appello contro il razzismo: “keep racism out” e la Lega calcio ha anche prodotto un video per sensibilizzare i tifosi. Ma – almeno nei confronti di una fetta di persone- questa sembra una battaglia persa. Sembra incredibile, ma nel 2022 – con una pandemia quasi alle spalle e i timori per una guerra globale – siamo ancora alle prese con persone così tanto ignoranti da discriminare qualcuno per il colore della sua pelle. Verrebbe voglia che questi signori prima o poi vengano discriminati per la loro stupidità e per la loro inciviltà. Uno stadio non è un teatro, una partita di calcio non è un balletto: nessuno pretende che ci siano solo applausi di incoraggiamento per la propria squadra; ci stanno la rivalità, la tensione per il risultato. Capiamo anche che sugli spalti qualcuno tiri fuori il peggio di sé, dando sfogo a tutto ciò che è stato represso in settimana. Va bene anche il tifo contro, ma basta con gli insulti di stampo razzista e territoriale.


APERTA UNA INCHIESTA 

Ieri sera a Cagliari l’ultimo, poco edificante episodio. Al fischio finale, il portiere del Milan Mike Maignan esulta per la vittoria dei rossoneri. A quel punto dalla curva del Cagliari piovono in campo i buu razzisti. Che subito raggiungono anche il suo compagno Tomori. I due non ci stanno, allargano le braccia, si portano le mani alle orecchio, protestano con l’arbitro. Si accende un parapiglia, si inseriscono i giocatori del Cagliari, la tensione per la partita appena finita è palpabile, si sfiora la maxi rissa. Oggi è arrivata la presa di posizione della Federcalcio: la Procura Federale ha aperto una inchiesta sui cori di matrice razzista uditi ieri sera alla Sardegna Arena. Verranno acquisite le immagini a circuito chiuso dello stadio per cercare di individuare i responsabili. La curva rischia un turno di chiusura. Peraltro non è la prima volta che a Cagliari si verificano episodi del genere: un paio di anni fa Romelu Lukaku, a quel tempo all’Inter, si lamentò fino a pensare di abbandonare il campo. Precedente citato per la cronaca, non certo per colpevolizzare Cagliari: la città può vantare un alto senso civico, che però evidentemente non riguarda tutti. E poi sono numerosi gli episodi che abbiamo dovuto registrare anche in altre città: giusto la settimana scorsa ci siamo indignati per i cori e gli striscioni contro Napoli da parte degli Ultras dell’Hellas Verona.


LA REAZIONE DEL MILAN

Il Milan, già da ieri sera, ha stigmatizzato quanto accaduto con un tweet: “Oggi era la giornata contro il razzismo, ma abbiamo ancora molta strada da fare e dobbiamo farlo tutti insieme”. Maignan ha invece pubblicato su Instagram una scimmia che fa il dito medio con la sigla "N.W.A", acronimo di Niggaz Wit Attitudes, un famoso gruppo hip hop americano. In conferenza stampa l’allenatore del Milan Stefano Pioli ha dichiarato: “Maignan mi ha detto che ha ricevuto da dietro la porta insulti razzisti. È la prima volta che reagisce così, quindi qualcosa è successo. Anche Tomori mi ha detto la stessa cosa. Certe cose non devono succedere”. Il Cagliari ha pubblicato sui suoi profili social alcune immagini di tifosi che mostravano cartelli contro il razzismo. Il tutto accompagnato dalla frase: “Oggi e sempre, #keep racism out”.



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