18 gennaio 2025, ore 14:30
Grande entusiasmo, in Sicilia, per la presenza del presidente della Repubblica in occasione della cerimonia di inaugurazione di Agrigento capitale della Cultura 2025
C'era attesa per l'arrivo di Sergio Mattarella in Sicilia. La gente lo ha accolto con affetto ed entusiasmo, anche all'ingresso del Teatro Pirandello. "Per Empedocle l'unità degli elementi era la scintilla della nascita di ogni cosa, la separazione, invece, era causa di morte": lo ha detto proprio il presidente della Repubblica, all'inaugurazione di Agrigento Capitale della Cultura 2025, citando, inoltre, il logo della manifestazione. "Un simbolo che ripropone la necessità di ricomporre, rigenerare coesione, di procedere insieme. Lo chiede il ricordo dei morti delle guerre che insanguinano l'Europa, il Mediterraneo e altre regioni del pianeta. Lo impongono le tragiche violazioni dei diritti umani che cancellano la dignità, e la stessa vita. Lo esigono le diseguaglianze crescenti. Le povertà estreme, le marginalità", ha aggiunto il Capo dello Stato.
L'appello alla coesione e alla pluralità
"Natura, storia e cultura sono elementi del nostro patrimonio genetico. Le metropoli italiane, mete di turismo crescente, non sono i soli centri di gravità. La ricchezza del nostro Paese sta nella sua pluralità. Nella sua bellezza molteplice. A fornire pregio particolare all'Italia sono proprio le sue preziose diversità, le cento capitali che hanno agito, nell'arco di secoli, come luoghi capaci di esprimere comunità": questo un altro passo del discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia al Teatro Pirandello che gli ha tributato una vera e propria ovazione, al suo ingresso. "Tante realtà, nelle Regioni d'Italia, detengono inestimabili risorse, numerose rischiano di deperire senza cura adeguata", ha proseguito Mattarella.
Tecnologia e pensiero
Il presidente Mattarella, poi, sempre durante il proprio discorso nel teatro siciliano, ha parlato anche del tema Tecnologia, sempre e comunque di attualità. "Viviamo in un tempo in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull'istante del presente, in cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero, piuttosto che porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, è il rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civiltà", ha concluso il Capo dello Stato.