17 gennaio 2024, ore 20:00
Prime risultanze dell'autopsia sul cadavere della ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano Giovanna Pedretti, al centro di una caso mediatico per una presunta recensione falsa. La donna è morta per annegamento
Giovanna Pedretti è morta per annegamento e le ferite da arma da taglio riscontrate su polsi, un braccio, una gamba e il collo sono state ritenute superficiali. Sono le prime indicazioni che arrivano al termine dell’autopsia sul corpo della ristoratrice ritrovata domenica nel fiume Lambro dopo aver passato due giornate nel mirino dei social. La 59enne aveva postato una recensione in cui un cliente lamentava di essere seduto vicino a gay e disabili, lei aveva risposto a tono incassando il plauso della Rete fino a che era stata accusata di aver inventato tutto solo per farsi pubblicità. Sentita dai carabinieri Pedretti aveva confermato il contenuto della recensione omofoba, ma non era stata in grado di fornire ulteriori dettagli sull'identità del cliente. Entro domani la Procura di Lodi potrebbe disporre la restituzione del corpo ai familiari per i funerali.
AUTOPSIA, DECESSO PER ANNEGAMENTO
Sono state rese note le prime risultanze dell'autopsia effettuata sul cadavere della ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano, Giovanna Pedretti, che su Fb aveva postato una recensione in cui un cliente lamentava di essere seduto vicino a gay e disabili. Il quadro risultato dall'esame autoptico è compatibile con l'annegamento e le ferite da arma da taglio riscontrate su polsi, un braccio, una gamba e il collo sono ritenute superficiali. L'autopsia è stata eseguita da dottor Giacomo Belli del Dipartimento di Medicina legale di Pavia.
CARABINIERI, SENTITA COME POTENZIALE VITTIMA
I carabinieri non fecero alcuna contestazione a Giovanna Pedretti, quando sabato scorso, il giorno prima di ritrovarla morta sul greto del fiume Lambro, la ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano fu convocata e sentita in caserma come persona informata sui fatti. I carabinieri hanno spiegato oggi in una nota che durante gli accertamenti con l'ipotesi di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, hanno sentito sabato pomeriggio Giovanna Pedretti "quale potenziale vittima dell'intera vicenda" e che il colloquio è durato"pochi minuti durante i quali la ristoratrice ha confermato il contenuto della recensione (sulla cui autenticità erano stati sollevati più dubbi in rete) e ha spiegato di non essere in grado di fornire ulteriori dettagli per poter risalire all'identità dell'anonimo cliente". Dopo il post e la risposta ripresa da diversi media, la 59enne era stata accusata sui social di aver inventato tutto solo per farsi pubblicità. Domenica è stata trovata morta nel fiume non lontano dalla pizzeria. Ormai per gli investigatori non ci sono più dubbi sul fatto che si sia uccisa.