La Roma si perde in Bielorussia

La Roma si perde in Bielorussia

La Roma si perde in Bielorussia


30 settembre 2015, ore 09:29 , agg. alle 11:05

Inizio da incubo e la reazione non basta. Giallorossi ko e l'Europa si complica subito

Perdere contro il Bate Borisov non è più uno scandalo, ma il come apre una serie di interrogativi sulla reale forza e consistenza (soprattutto mentale) del gruppo affidato all'allenatore francese. Una Roma a corrente alternata non basta in campionato, figurarsi in Europa.

Lo ha ammesso anche Garcia: 'ho sbagliato'. Lo ha detto, senza dubbio, per 'coprire' la squadra e fare da parafulmine, alle prevedibili polemiche, soprattutto romane. Resta il fatto, però, che la squadra abbia avuto un approccio assurdo alla partita di ieri sera, una trasferta-chiave, per sognare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League.

Errori personali e svagatezza hanno affondato la Roma, in poco più di 20 minuti. Si può scegliere se andare subito oltre e sottolineare la grande reazione ai tre schiaffoni, il quasi-miracolo costruito dopo l'iniziale 0-3, ma sarebbe un'assoluzione troppo comoda. Giocando così, la qualificazione rischia di essere solo una chimera e soprattutto si va a sbattere.

L'aria è già sufficientemente pesante, infatti, da sconsigliare fortemente sbandate, come quella di ieri. Garcia non è più saldo come un tempo, è nel mirino della critica della stampa e la società lo ha in qualche modo isolato, stravolgendogli lo staff la scorsa estate. Non una bell'atmosfera, insomma, resa semi-irrespirabile dal senso di fragilità del gruppo.

Non solo contro il Bate, ma anche in campionato, la Roma ha mostrato di non sapere ancora cosa fare da grande. A volte travolgente, a volte leggera e sull'orlo di una crisi di nervi. Un po' specchio del suo allenatore. Garcia è un uomo estremamente intelligente, il prototipo del tecnico moderno, ma Roma ha consumato in passato nomi ben più grandi del suo. La grande sfida, dunque, sembra essere soprattutto mentale: il trainer giallorosso deve far capire a società, squadra e pubblico di essere ancora il Capo. Che il futuro della stagione non può prescindere da lui, anche attraverso scelte impopolari e dolorose.

Abbiamo una sensazione: Garcia dovrà cominciare ad allenare anche i tifosi e la stampa romana. Se non lo farà, il logoramento potrebbe essere veloce e soprattutto irreversibile. Altri segnali di allarme, non sono necessari.

Il (suo) futuro è breve.


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