La Roma soffre, ma vince. Pareggio sul filo dell’ultimo minuto di recupero per la Juventus, perde in casa la Fiorentina

La Roma soffre, ma vince. Pareggio sul filo dell’ultimo minuto di recupero per la Juventus, perde in casa la Fiorentina

La Roma soffre, ma vince. Pareggio sul filo dell’ultimo minuto di recupero per la Juventus, perde in casa la Fiorentina   Photo Credit: Fotogramma.it


11 maggio 2023, ore 23:27

Calcio. La Roma formato Europa League non delude e si aggiudica la semifinale di andata con l’1-0 contro il Bayer Leverkusen. Juventus e Siviglia invece hanno pareggiato 1-1. In Conference League la Fiorentina perde 2-1 in casa contro il Basilea

ROMA-BAYERN LEVERKUSEN, 1-0

La Roma formato Europa League non delude e si aggiudica la semifinale di andata di misura (1-0) contro il Bayer Leverkusen grazie ad una rete nella ripresa del giovane talento Bove, uscito dall'Olimpico con una standing ovation. Il Bayer di Xabi Alonso è un avversario ostico nella strada che porta alla finalissima di Budapest del 31 maggio. Il vantaggio giallorosso in vista del ritorno tra sette giorni è comunque pesante. Contro il Bayer Leverkusen la Roma disputa la terza semifinale di Coppa nelle ultime tre stagioni (e la quarta nelle ultime sei), di fronte ad un Olimpico gremito per l'ennesimo "sold out" della stagione (stasera 63mila 123 spettatori compresa una nutrita rappresentanza tedesca). In Europa League i giallorossi sono chiamati a invertire la tendenza che li vede senza vittorie in campionato da quattro turni. La sfida col Bayer è anche quella tra Mourinho e Alonso: i due si conoscono bene avendo lavorato insieme al Real Madrid per tre stagioni. Tante le assenze nell'undici titolare che sfida i tedeschi. Mourinho deve rinunciare a Dybala che va in panchina (per poi fare il suo ingresso a una ventina di minuti dalla fine), opta per Cristante sulla linea dei difensori, Bove titolare in mediana con Matic. In attacco, Pellegrini alle spalle del tandem pesante Abraham-Belotti. Xabi Alonso invece si affida a Diaby-Wirtz dietro Hlozek. Palacios preferito in mediana ad Amiri, Frimpong e Hincapie sulle fasce. Spettacolare la coreografia che accompagna l'ingresso delle squadre in campo: tutto lo stadio dipinto di giallorosso con la scritta gigantesca 'AS Roma' e tanti vip in tribuna, dal presidente dell'Uefa Ceferin a quello della Figc Gabriele Gravina e l'ex capitano giallorosso Francesco Totti. Il primo tempo è equilibrato anche se la Roma per larghi tratti è stata dominante. Parte meglio il Leverkusen che si rende subito pericoloso con Hincapie che sfonda a sinistra palla arretrata fuori area per Andrich che calcia di prima intenzione, para Rui Patricio. Al 7' ancora tedeschi pericolosi con Wirtz che calcia con il destro in diagonale, conclusione di poco a lato. Il canovaccio della sfida è semplice, la Roma fraseggia in cerca di spazi, il Bayer si difende compatto aspettando le ripartenze. Col passare dei minuti i giallorossi prendono campo e si rendono pericolosi al 19': calcio di punizione di Pellegrini dalla trequarti per Ibanez che colpisce di testa e chiama Hradecky a un grande intervento. Alla mezzora Alonso deve rinunciare a Koussounou costretto a lasciare il campo per infortunio sostituito da Bakker. Il primo tempo si chiude così sullo 0-0. La ripresa si apre nel segno della Roma che si rende pericolosa ma non riesce a finalizzare la manovra d'attacco. Il gol del vantaggio giallorosso arriva al 18' e porta la firma di Eduardo Bove che sulla respinta di Hradecky su un tiro di Abraham insacca il tap-in di sinistro. la Roma cerca il gol della sicurezza, il Bayer quello del pareggio, ma la manovra tedesca è disordinata mentre a Roma si difende con ordine, anche se i minuti finali sono di grande sofferenza per i giallorossi. Intanto la giornata di domani, al più tardi quella di lunedì, dovrebbe essere quella buona per la chiusura della vicenda legata allo sfogo di Mourinho contro Chiffi. Procura federale e Roma stanno dialogando e l'orientamento è quello di una conclusione che porterà al patteggiamento e dunque al pagamento di sanzione pecuniaria da parte dello Special One, evitando così di finire davanti al tribunale federale nazionale per un'eventuale squalifica del tecnico.

JUVENTUS E SIVIGLIA, 1-1

E' ancora Gatti l'uomo della provvidenza della Juve: un suo colpo di testa al 97' permette alla Juve di agguantare il pareggio contro il Siviglia. Al ritorno, però, servirà tutta un'altra prova da parte dei bianconeri, che hanno sofferto la velocità degli andalusi, per sperare di arrivare in finale. Niente difesa a quattro o tridente offensivo, Massimiliano Allegri sceglie il collaudato 3-5-2 per la prima semifinale. In attacco Vlahovic è ancora supportato da Di Maria con Chiesa, Milik e Kean a rappresentare le opzioni a gara in corso, Cuadrado e Kostic sono i soliti esterni con Locatelli e Rabiot in mediana. Non c'è Fagioli, bensì un altro ex Next Gen, Miretti, a completare il reparto centrale bianconero. In difesa, tra Danilo e Alex Sandro, gioca Bonucci: è una serata speciale per il capitano, che proprio contro il Siviglia tocca le 500 presenze con la Juve. Mendilibar lascia in panchina le vecchie conoscenze del calcio italiano Alex Telles, Lamela e il Papu Gomez, lanciando bomber En-Nesyri come riferimento offensivo del 4-2-3-1. Ocampos recupera e gioca dal primo minuto sulla trequarti con Torres e Gil, a fare da scherno davanti alla difesa c'è la coppia Fernando-Rakitic. Tra i pali viene scelto Bounou, uno degli eroi del Marocco in Qatar, e davanti a lui Mendilibar piazza Badé-Gudelj centrali e Navas-Acuna come terzini. Sulle tribune dello Stadium c'è anche Moretti, collaboratore del dt del Torino Vagnati, insieme al capo scouting granata Specchia. L'approccio della Juve è incoraggiante, Kostic sfonda sulla sinistra e crea il primo pericolo al 12' con un diagonale mancino che però non c'entra la porta. Dall'altra parte, invece, il più scatenato è Ocampos, che per due volte impegna Szczesny con altrettanti colpi di testa e il polacco risponde. L'occasione migliore dei bianconeri è per Vlahovic, che lanciato da Di Maria va a sbattere contro Bounou, anche se il gioco era fermo per offside. E' l'ultimo squillo dei bianconeri, la seconda parte di primo parte è tutta del Siviglia. Al 26' il vantaggio arriva in ripartenza: la Juve è totalmente sbilanciata quando Torres trova il corridoio per Ocampos, in mezzo all'area Gil fa 'velo' per En-Nesyri e il marocchino colpisce con un tiro sporco che prende in contro tempo Szczesny. La squadra di Allegri subisce il contraccolpo, il portiere alza in corner la botta da fuori di Rakitic e la Juve chiude i primi 45 minuti senza nemmeno un tiro in porta, con Di Maria e soprattutto Vlahovic decisamente in ombra. Allegri sceglie di fare due cambi durante l'intervallo, togliendo Kostic (tra i più positivi durante il primo tempo) e Miretti per inserire Chiesa e Iling-Junior e passare a una sorta di 4-2-3-1 con i nuovi innesti nella linea di trequarti insieme a Di Maria e Cuadrado e Alex Sandro abbassati nella retroguardia a quattro. L'inglese classe 2003 si presenta con un tunnel a Badé, poi al 63' trova il primo tiro in porta della Juve e impegna Bounou. Bonucci alza bandiera bianca per un problema muscolare, Allegri utilizza uno slot per due cambi e oltre a Gatti lancia anche Milik per Vlahovic. I bianconeri continuano a non girare, il toscano finisce le sostituzioni già al 70' con Pogba che prende il posto di Di Maria. La Juve non arriva mai dalle parti di Bounou, nel finale la panchina si accende per un contatto in area Badé-Rabiot con il francese che ha i segni dei tacchetti sulla tibia, ma per l'arbitro Siebert non ritiene nemmeno di rivedere l'episodio al monitor. La sconfitta sembra ormai inevitabile, al 96.32 la Juve si salva: angolo di Chiesa, sponda di Pogba e testata vincente di Gatti, così i bianconeri raggiungono un pareggio inaspettato. Protesta anche il Siviglia per la rete arriva oltre i sei di recupero, ogni discorso qualificazione è rinviato a giovedì prossimo: la finalista di Budapest si deciderà al Sanchez-Pizjuan.

FIORENTINA-BASILEA, 1-2

Al Franchi di Firenze la Fiorentina perde 2-1 contro il Basilea e ora per raggiungere la finale di Conference League di Praga giovedì prossimo dovrà andare a vincere in Svizzera al St. Jakob-Park. Una Fiorentina che ha provato a fare la partita e vincerla ma i viola, col passare dei minuti, sono apparsi sempre più meno lucidi, concreti e brillanti mentre nella seconda parte della ripresa la squadra di Vogel è riuscita a ribaltare risultato e anche i pronostici della vigilia. Pronti via (6'pt) e subito un brivido al Franchi per gli oltre 34amila presenti che vedono il Basilea andare in gol con Augustin (partito centralmente subito dopo la metà campo), rete subito dopo annullata dall'arbitro francese Letexier per fuorigioco dello stesso attaccante della squadra ospite. La risposta della Fiorentina arrivava al 15' con un tiro centrale dal limite di Ikone, ma l'esterno viola colpiva la palla debolmente e il portiere Hitz non ha avuto problemi a bloccare la palla a terra. Al 19'pt Basilea pericoloso e vicino al vantaggio: Terracciano si allunga sulla linea di porta e con la mano destra devia in calcio d'angolo un tiro ravvicinato di Diouf. Una manciata di minuti (26'pt ) e la Fiorentina passa in vantaggio: Biraghi dalla sinistra crossa dentro l'area, sponda di Quarta per il colpo di testa di Cabral che manda la palla nell'angolo alla destra di Hitz: il classico gol dell'ex. Il primo tempo si chiudeva con la squadra di Vincenzo Italiano in vantaggio, brava a sfruttare al meglio una delle poche occasioni gol create mentre gli svizzeri avevano provato soprattutto a ripartire in velocità puntando molto su Augustin e Ndoye. Il secondo tempo (4'st) si apriva con un insidioso colpo di testa in area viola di Lang che terminava di poco sul fondo e poi la risposta dei gigliati (8'st) con un'azione manovrata Biraghi-Mandragora che portava il centrocampista viola a controllare il pallone e girarsi in area ma il suo forte diagonale si alzava troppo e finiva alto sopra la traversa. In velocità, però, il Basilea continuava a creare problemi alla squadra di Italiano e al 26'st trovava il pareggio con Diouf che copriva tutto il campo palla al piede (mentre la squadra viola invece di chiudere si apriva centralmente) e una volta arrivato davanti all'area gigliata faceva partire un tiro che si andava a insaccare nell'angolo basso alla sinistra di Terracciano. A questo punto (29'st) Italiano ha giocato le carte Castrovilli e Brekalo per Amrabat e Gonzalez e nei minuti finali (35'st) Jovic e Kouame per Cabral e Ikone ma purtroppo il risultato per i viola non cambia. Anzi, al 38'st era il Basilea ad andare vicino al vantaggio con un colpo di testa ravvicinato, su calcio d'angolo, di Nuhu con la palla che finiva di poco a lato. Gol che arrivava, però, in pieno recupero (48'st) con Amdouni che prendeva una corta respinta della difesa viola e con un tiro centrale batteva Terracciano tra la delusione e incredulità dei tifosi viola presenti al Franchi.


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