La scienza resta esatta, anche durante la pandemia, la fiducia del mondo verso i governi è diminuita
28 settembre 2021, ore 08:00
Anche in Italia confermata la tendenza, la fiducia verso la comunità scientifica cala del 7%, ma resta all’84%, uno dei valori più alti al mondo, la Francia è tra i paesi più scettici
IN ITALIA GOVERNO E SCIENZIATI AL LAVORO INSIEME
Ben presto nel nostro paese i politici hanno chiesto lumi ad una comunità scientifica, che dopo errori e divisioni della prima ora , ha poi cominciato a perseguire le stesse strade. Con Decreto del Capo Dipartimento della Protezione civile n. 371 del 5 febbraio 2020, è stato istituito il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) con competenza di consulenza e supporto alle attività di coordinamento per il superamento dell’emergenza. Il Comitato è stato composto da esperti e qualificati rappresentati degli Enti e Amministrazioni dello Stato. Ora siamo alla seconda edizione del Cts, perché Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha modificato con l'Ordinanza 17 marzo 2021 l'assetto del Comitato Tecnico Scientifico. In non tutti i paesi, governi e scienza hanno avuto unità d’intenti per contrastare la pandemia. Ma proprio in queste ore sull'operato del CTS , in Italia c’è polemica. Premesso questo, si giustifica una diversa visione della questione che emerge dall'analisi condotta nel 2020 in 12 paesi dalla Scuola di Alti studi commerciali di Parigi, e pubblicata sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas). Nel nostro paese, pur con un calo del 7%, la fiducia nella comunita' scientifica si attesta comunque all'84% - in linea con il valore medio rilevato in altri paesi del mondo -, e del 42% quella verso il governo, calata del 2%.
I PAESI ED I NUMERI DELL’INDAGINE
Tra marzo e dicembre 2020, il gruppo guidato da Yann Algan ha condotto 4 rilevazioni in 4 diversi periodi su 54.000 persone di 12 paesi (Australia, Austria, Brasile, Canada, Francia, Germania, Italia, Nuova Zelanda, Polonia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti), che hanno adottato diverse misure non farmaceutiche per contenere I contagi da Covid. Si e' cosi' visto che la fiducia negli scienziati e' , ed è stato, un fattore determinante per la resilienza della societa' nella lotta contro la pandemia. Li' dove e' calata la fiducia nella comunita' scientifica si e' ridotto anche il sostegno e rispetto alle misure non farmacologiche e di distanziamento sociale. In media, tra tutti i paesi, la fiducia verso gli scienziati e' maggiore (84%, anche se calata del 4%), rispetto a quella per i governi (49%, -3%) e per le altre persone (44%, 0%). In cima alla lista per fiducia nella scienza sono risultate esserci Nuova Zelanda (91%), Austria, Canada e Regno Unito (89%) e Australia (87%), mentre la Francia e' emersa come il paese meno fiducioso (78%, con un crollo del 12%). I meno fiduciosi nei governi sono risultati invece Polonia (25%), Brasile (29%) e ancora la Francia (36%).
IL RUOLO DEI GOVERNI HA CREATO DUBBI
La fiducia negli scienziati e' il fattore più rilevante chiave per ricevere dalla popolazione supporto e rispetto degli interventi non farmacologici. Ma il ruolo dei governi e' stato spesso meno comprensibile . Laddove i politici al potere si sono mostrati fortemente contrari al distanziamento sociale e le relative restrizioni (come gli Usa di Donald Trump e il Brasile di Jair Bolsonaro), la fiducia nei governi ha avuto un effetto deterrente nel sostegno o rispetto di queste misure. La fiducia nelle altre persone sembra invece avere effetti strani : li' dove e' molto alta a livello sociale, come accade in Svezia (57%), il sostegno alle misure non farmacologiche e' basso, perche' ci si attende che gli altri mantengano la distanza sociale e rispettino le misure.