07 maggio 2021, ore 16:00
Dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi parte la chiamata di tutti "ad un impegno collettivo per riproporre la scuola al centro dello sviluppo e della crescita del Paese insieme a tutte le forze sociali, anche i sindacati”
Il “Piano scuola per l‘estate 2021”, dopo il secondo anno scolastico in pandemia, viene rilanciato dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi “La scuola d'estate è un ponte di progetti diretti verso l'anno prossimo. Questo è il senso; servono anni per recuperare" spiega il ministro intervenendo al convegno online 'Con i giovani protagonisti nella storia per la ripartenza' promosso dall'Ufficio scolastico regionale dell'Abruzzo che ha presentato una ricerca su una possibile declinazione nella Regione del Patto educativo globale proposto da papa Francesco.
L’UNIONE FA LA FORZA
Bianchi ha sollecitato la chiamata di tutti "ad un impegno collettivo per riproporre la scuola al centro dello sviluppo e della crescita del Paese insieme a tutte le forze sociali, anche i sindacati. Non perché dobbiamo immaginare che i problemi della scuola si risolvano semplicemente in fase negoziale. Ma perché immaginiamo sia necessario richiamare tutti a questo impegno collettivo per riporre la scuola al centro del Paese, al centro del suo sviluppo al centro della sua crescita".
LA SCUOLA SPECCHIO DEL PAESE
Il Ministro dell'Istruzione ha quindi ringraziato "per l'impegno ad aprire il nuovo anno ogni giorno, non il primo settembre". Ed ha proseguito "Difendete la metodologia. La ricerca pregevolissima, le riflessioni, il lavoro. Il patto per la scuola in Abruzzo diventi modello in tutto il Paese". Per Bianchi "Bisogna avere l'umiltà di scambiare forze e debolezze", il ministro ha sottolineato come "La scuola è specchio di un Paese" che deve "riporre i giovani al centro della ripartenza" attraverso il ruolo di insegnanti che non siano solo trasmissori di conoscenza, ma adulti di riferimento di una popolazione di bambini, poi adolescenti, poi giovani che muta nel tempo. Attraverso un patto educativo "fatto anche in singole comunità a livello nazionale", che poggia sull'autonomia scolastica. Ruolo che "richiede grande responsabilità, forte identità e capacità di percepire la scuola come luogo in cui si attribuiscono capacità critiche ai cittadini del nostro Paese".