La Serie A si ferma per la sosta di Natale e Capodanno, ma l'attesa sarà breve, il 3 gennaio già tutti in campo

La Serie A si ferma per la sosta di Natale e Capodanno, ma l'attesa sarà breve, il 3 gennaio già tutti in campo

La Serie A si ferma per la sosta di Natale e Capodanno, ma l'attesa sarà breve, il 3 gennaio già tutti in campo


La sosta arriva nel momento della prima fuga dell'anno. Milan e Inter hanno scavato un solco in classifica che non sarà facile colmare, anche per la Juventus. Almeno quella vista con la Fiorentina

Serie A in vacanza, anche se per non tanti giorni, considerato che si andrà in campo domenica 3 gennaio e si giocherà il turno infrasettimanale della Befana, il mercoledì successivo. Anche la sosta di Natale e fine anno, del resto, è vittima del tritacarne di questo anno assurdo, in cui il calendario è stato compresso oltre l’immaginabile.

Rimpianti

Con il senno di poi, proprio gli ultimi mesi e la corsa folle cominciata lo scorso giugno, per portare a termine i campionati nazionali e le coppe, con l’immediata ripartenza nel giro di poche settimane, avrebbero dovuto consigliare un break decisamente più lungo. Quasi tutte le squadre appaiono a corto di fiato, alle prese con serie spesso impressionanti di infortuni, condizioni fisiche largamente approssimative e una sensazione generale di instabilità. Tutto questo, a ben vedere, ha regalato grande incertezza, come dimostrato dalle partite di ieri sera, moltissime delle quali ancora in bilico al 90° o risolte soltanto nei minuti supplementari. Bello per il pubblico, senza dubbio, molto meno per gli allenatori e le società, che possono veder messo a repentaglio il lavoro di un’intera stagione, in appena due o tre settimane di passaggi a vuoto.

Momento già decisivo

Si gioca così tanto, che anche un periodo di tempo relativamente breve può portare a scavare dei veri e propri solchi in classifica. Chiedere informazioni alla Juventus, complice il ribaltamento della sentenza al Coni, al Napoli o la stessa Atalanta, che pure ha ancora da recuperare una partita. Da questa situazione di grande incertezza generale, emergono quasi esclusivamente le milanesi, che devono essere considerate oggi tecnicamente in fuga. Se l’Inter è lì dove doveva essere, oltretutto con il fardello della prematura eliminazione dalla Champions League, il Milan è un manifesto alla gioia che può regalare il calcio. Anche alle energie insospettabili e imprevedibili che un gruppo può scoprire di avere.

Nessun miracolo

La squadra di Pioli ha retto anche alla lunga assenza di Zlatan Ibrahimović, per tacere di tanti altri infortuni, mantenendo la testa della classifica e un ritmo assolutamente impronosticabile a inizio stagione. I giocatori ci credono, l’ambiente è carico come non capitava da un decennio, il tecnico ha in mano un gruppo che soltanto un’analisi superficiale potrebbe descrivere limitandosi al solito richiamo al carisma e alla personalità di Ibra. Il Milan, oggi come oggi, ha tutto per restare lassù, soprattutto se dovesse centrare uno o due mosse coerenti nel mercato di gennaio. Dell’Inter si è già detto, mentre al tavolo delle grandi sostanzialmente manca la Juventus.

Dubbio bianconero

Il distacco dei Campioni d’Italia è notevole, soprattutto la squadra non ha mai mostrato un gioco su cui fare affidamento. Tempo ce n’è, ma non tantissimo, considerato che a febbraio riprenderà la Champions League e con essa un ritmo di partite che potrebbe risultare fatale al progetto di rimonta. Il Sassuolo è una meraviglia, che si ripete e merita profondo rispetto. Con il suo allenatore De Zerbi, destinato a panchine di gran peso non fra molto tempo. Il Napoli, invece, resta un rebus. È forse la squadra che ha maggiormente pagato gli infortuni, subendo un pesantissimo rallentamento nelle ultime tre partite. Lo scudetto è una chimera, ma oggi e con questo andamento sarebbe durissimo anche reggere la concorrenza di Roma, Sassuolo e Atalanta per la Champions. Giudizio inevitabilmente rimandato, comunque, a quando torneranno il nigeriano Osimhen e l’imprescindibile Ciro Mertens.


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