La siccità provoca una drastica riduzione di miele in Italia, lo evidenzia Coldiretti, in 10 anni addio a 1 vasetto su 4
La siccità provoca una drastica riduzione di miele in Italia, lo evidenzia Coldiretti, in 10 anni addio a 1 vasetto su 4 Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it
05 marzo 2023, ore 08:00 , agg. alle 17:24
La produzione italiana di miele scende a 23 milioni di chilogrammi, balzano invece le importazioni +18%, la causa è legata ai cambiamenti climatici, lo dice Coldiretti
Negli ultimi dieci anni l’Italia ha dovuto dire addio a quasi un vasetto di miele su quattro, ovvero al 23% della produzione nazionale a causa dei cambiamenti legati al clima e soprattutto alla siccità. In soldoni, si tratta di oltre 6 miliardi di euro di danni all'agricoltura italiana. Lo mette in evidenza uno studio della Coldiretti diffusa in occasione di Apimell, la Mostra Mercato Internazionale specializzata nel settore apicoltura, e che prende in considerazione i dati dell’Osservatorio nazionale miele che registrano una produzione 2022 in miglioramento rispetto all’anno precedente, è molto distante dai 30 milioni di chili potenziali raggiunti nel 2010.
Le cause
La mancata produzione di miele è legata ai cambiamenti climatici, che stanno portando ad una drastica diminuzione delle api. Le alte temperature poi hanno messo in sofferenza le piante con fioriture anticipate, la carenza di piogge ha consentito però, voli di raccolta regolari da parte delle api. Coldiretti ma evidenziato anche un altro aspetto, ovvero quello che la siccità ha costretto gli apicoltori a partire prima verso le aree montane e a portare razioni di soccorso e acqua negli alveari già nei primi giorni di agosto. Ma questi “pastori delle api” hanno dovuto lottare anche con l’esplosione dei costi a causa delle tensioni internazionali generate dalla guerra in Ucraina. Coldiretti, nel suo report mette in evidenza l’aumento del prezzo per i vari componenti della filiera di produzione: dal vasetto di vetro alle etichette, dai cartoni al gasolio. In Italia, sottolinea l’associazione degli agricoltori, si consuma circa mezzo chilo di miele a testa all'anno, sotto la media europea che è di 600 grammi ma un terzo rispetto alla Germania.
La qualità
Se aumentano le importazioni, a causa della diminuita produzione di miele, però l’Italia può vantare delle eccellenze grazie alla biodiversità. Sono oltre 60 le varietà da quelli Dop come il Miele della Lunigiana, e il Miele delle Dolomiti Bellunesi al miele Varesino, fino a quelli speciali in barrique o aromatizzati, dal tiglio agli agrumi, dall'eucalipto all'acacia. Questo patrimonio di biodiversità italiane è messo a rischio dalle importazioni, salite al 18% nei primi undici mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, secondo i dati di Coldiretti , ovvero ben 24 milioni di chilogrammi.