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La strage di Paderno Dugnano, 17enne riconosciuto da perizia parzialmente incapace di intendere e volere

La strage di Paderno Dugnano, 17enne riconosciuto da perizia parzialmente incapace di intendere e volere

La strage di Paderno Dugnano, 17enne riconosciuto da perizia parzialmente incapace di intendere e volere Photo Credit: Fotogramma.it


C'è un'altra consulenza difensiva che ha concluso per un vizio totale di mente. Entrambe le relazioni, oltre alla scelta del rito abbreviato, potrebbero portare a uno sconto di pena

E' stato riconosciuto parzialmente incapace di intendere e di volere Riccardo Chiarioni, il giovane che nel settembre scorso sterminò la sua famiglia. All'epoca 17enne il giovane uccise a coltellate padre, madre e fratello di 12 anni, in una villetta a Paderno Dugnano, in provincia di Milano. La perizia è stata ordinata dal gip, mentre un'altra consulenza difensiva ha concluso per un vizio totale di mente. Entrambe le relazioni entreranno nel processo abbreviato, che deve essere ancora fissato, e potrebbero portare a una riduzione della pena.

LE DUE PERIZIE

La perizia psichiatrica di Franco Martelli, disposta dalla gip per i minorenni di Milano Laura Margherita Pietrasanta, ha stabilito che, nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre scorso, Riccardo Chiarioni era parzialmente incapace di intendere e di volere. Secondo lo specialista in psichiatria e in criminologia clinica, Martelli, il giovane "voleva rifugiarsi nel suo mondo fantastico della immortalità e per raggiungerlo nella sua mente era convinto di doversi liberare di tutti gli affetti. Viveva tra realtà e fantasia, quest'ultima non intesa come delirio, ma come rifugio". Anche la difesa ha anche nominato un proprio consulente di parte, lo psichiatra Marco Mollica, che nel suo elaborato ha concluso per Riccardo Un'incapacità totale.

LA STRAGE

Allora minorenne, Riccardo Chiarioni uccise a coltellate padre, madre e il fratello di 12 anni, dopo che a casa, quella sera, c'era stata la festa per il compleanno del papà. Nell'imputazione per omicidio volontario pluriaggravato, anche dalla premeditazione, a carico del 18enne viene riportato anche il numero impressionante delle coltellate, 108 in totale, molto più alto di quello che era emerso dai primi accertamenti autoptici. La maggior parte sferrate sul fratellino.

LA DIFESA DEL GIOVANE, RICONOSCIUTO SUO MALESSERE

"Pur non entrando nel merito delle relazioni, che sarà valutato nelle opportune sedi, è stato accertato che il malessere di cui parlava Riccardo ha trovato conferma nella perizia e nella consulenza". Lo ha spiegato l'avvocato Amedeo Rizza, legale di Riccardo Chiarioni. I nonni, così come gli altri familiari, sono sempre rimasti vicini al ragazzo dopo quello che è successo.


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