La strategia europea per la lotta ai tumori: più vaccini e lotta al fumo. Bene anche l'Italia
La strategia europea per la lotta ai tumori: più vaccini e lotta al fumo. Bene anche l'Italia Photo Credit: Fotogramma.it
02 febbraio 2023, ore 08:00
Da Bruxelles a Roma si affilano le armi, a pochi giorni dalla Giornata mondiale per la lotta al cancro. Dal Piano della Commissione Europea all’Italia che approva una mozione per la prevenzione
La lotta contro il cancro unisce, a Roma come a Bruxelles. Sarà perchè, come hanno spesso ripetuto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la commissaria alla salute Stella Kyriakides, il cancro è faccenda personale. Colpisce o ha colpito, direttamente o indirettamente, tutti. Il 26% dei decessi Ue è dovuto alla malattia, ha reso noto l'Esecutivo Ue, inaugurando una delle iniziative più importanti del suo Piano per battere i tumori. Un registro online con mappe dei Ventisette più Norvegia e Islanda, su prevenzione, cura, incidenza delle neoplasie maligne più diffuse. Perchè la lotta al cancro si fa anche battendo disparità e diseguaglianze, tra sessi e classi sociali, come tra Paesi e Regioni dell'Ue.
IL NUOVO PIANO UE
La Commissione ha anche annunciato nuove misure per dopo l'estate, quando ha detto Kyriakides "presenteremo una nuova raccomandazione sui tumori prevenibili con il vaccino, nonché misure per ottenere ambienti liberi dal fumo per contribuire a raggiungere il nostro obiettivo di una Generazione libera dal tabacco entro il 2024".
ITALIA MEGLIO DELLA MEDIA
In confronto con altri Paesi Ue, l'Italia sta ottenendo risultati buoni. I tassi di sopravvivenza sono leggermente superiori alla media dell'Ue. Negli ultimi 10 anni, la mortalità è diminuita più della media Ue, del 32,2% contro il 31,8%, per tutti i principali tumori ad eccezione del cancro al pancreas, dove l'aumento è principalmente determinato dalla maggiore mortalità tra le donne. Il dato è generale: la mortalità in Italia è calata più tra gli uomini che tra le donne. La Penisola, indica il nostro profilo Paese, ha i tassi di mammografie più alti d'Europa, ma con forti disuguaglianze per livello di reddito. Per quanto riguarda i fattori di rischio, inoltre, la Penisola si spacca sul fumo, con gli abitanti delle Regioni del Nord più propensi a smettere rispetto a quelli del Sud. Il divario tra le regioni settentrionali e meridionali nello screening del cancro del colon-retto è di sei a uno. Gli Italiani, è vero, bevono meno alcol: consumano in media 7,7 litri di alcol pro capite l'anno, un valore inferiore alla media Ue di 9,8 litri. Ma anche in questo caso, le disparità nel consumo di alcol in base all'istruzione e ai livelli di reddito sono più elevate in Italia che in altri paesi europei. I tassi di sopravvivenza al cancro in Italia sono migliorati nel tempo e sono superiori alla media Ue. Tra i pazienti diagnosticati nel 1995-1999 e nel 2000-2014, i tassi di sopravvivenza a cinque anni sono aumentati in Italia del 5-10% per i tumori del colon-retto e del fegato. I tassi di sopravvivenza a cinque anni per il cancro della prostata, della mammella, del collo dell'utero, del colon e del polmone e la leucemia infantile erano più alti in Italia per le persone con diagnosi fatta nel 2010-2014. L'interruzione delle terapie antitumorali dovuta al Covid è stata inferiore in Italia rispetto agli altri paesi.