Laura Antonelli, addio alla sensuale attrice
22 giugno 2015, ore 12:11
Si è spenta a 73 anni l'indimenticabile star di "Malizia"
A novembre avrebbe compiuto a 74 anni purtroppo l'attrice Laura Antonelli non ce l'ha fatta e si è spenta per infarto nella sua casa a Ladispoli. La donna delle pulizie stamattina presto ha trovato l'attrice riversa sul pavimento. Una volta arrivati in casa gli operatori del 118 hanno constatato il decesso. L'immagine di Laura Antonelli rimarrà sempre legata alla vestaglietta, succinta e ammiccante, che Salvatore Samperi le aveva imposto per il personaggio della cameriera di "Malizia" (1973).
Laura Antonelli ha girato il suo primo film nel 1969, "Le malizie di Venere", diretto nel 1969 da Massimo Dallamano e bloccato dalla censura. L'anno dopo ha ottenuto il primo successo, a fianco di Lando Buzzanca, nel "Merlo maschio" di Pasquale Festa Campanile. Dopo il trionfo di "Malizia" (sette miliardi d'incasso nel '73, quando il biglietto del cinema costava mille lire), la bellezza prorompente, genuina della Antonelli ha attratto prima Giuseppe Patroni Griffi, che la volle per "La divina creatura" (1975), e poi Luchino Visconti che le affidò il ruolo della moglie di Giancarlo Giannini ne "L'innocente" (1976) da Gabriele D'Annunzio.
Ancora commedie da "Sessomatto" di Dino Risi a "Mio Dio come sono caduta in basso" di Luigi Comencini. La Antonelli ha recitato poi a fianco di Jean Paul Belmondo in "Trappola per un lupo" di Claude Chabrol, con Mauro Bolognini in "Gran bollito", con Ettore Scola in "Passione d'amore". Due volte si è cimentata con Moliere, nelle riduzioni farsesche del "Malato immaginario" e de "L'Avaro" accanto ad Alberto Sordi. Si è vista anche in "Rimini Rimini" e nella "Venexiana", dove contendeva con successo a Monica Guerritore l'amore di un giovane sfruttando le armi, neanche a dirlo, della malizia. Negli ultimi anni ha scelto di vivere sempre più appartata. La vita dell'attrice è stata segnata dalla vicenda giudiziaria iniziata nel '91, quando nella sua villa di Cerveteri furono trovate diverse dosi di cocaina. Un'odissea conclusa nove anni dopo con l'assoluzione della Antonelli, alla quale venne riconosciuto nel 2006 un risarcimento da parte dello Stato.
Depressa per le conseguenze di un intervento di chirurgia estetica che le aveva deturpato il bel volto, alle prese con la solitudine dopo la fine di alcune storie d'amore, Laura Antonelli aveva cercato rifugio nella cocaina.
Arrestata per traffico di sostanze stupefacenti, fu condannata in primo grado dal tribunale di Civitavecchia a tre anni e sei mesi di reclusione; nel marzo 2000, nove anni dopo, l'assoluzione da parte della Corte d'Appello di Roma. Per la vicenda, 'condita' di particolari che la trasformarono in caso di interesse nazionale, l'attrice ha presentato anche ricorso alla corte europea di Strasburgo.
A Ladispoli si era trasferita da circa una decina di anni. Una casa composta da due camere, cucina e bagno. "E' stata trovata nella camera da pranzo - ha spiegato l'assessore ai servizi sociali del Comune di Ladispoli Roberto Usai - dalla badante, poi è arrivato il 118 che ha constatato il decesso e poi i carabinieri. L'autorità giudiziaria ha stabilito che ci sarà soltanto l'esame autoptico e non l'autopsia".
Il fratello Claudio, uno dei parroci di Ladispoli, l'attore Lino Banfi e l'ex attrice Claudia Koll: sono gli ultimi amici, quelli veri, che l'attrice Laura Antonelli ha chiesto di chiamare quando sarebbe morta. Lo ha scritto su un biglietto, racconta l'assessore ai servizi sociali del Comune di Ladispoli Roberto Ussia ed "ora - spiega - noi stiamo cercando di rintracciare il fratello che vive in Canada".
Ancora commedie da "Sessomatto" di Dino Risi a "Mio Dio come sono caduta in basso" di Luigi Comencini. La Antonelli ha recitato poi a fianco di Jean Paul Belmondo in "Trappola per un lupo" di Claude Chabrol, con Mauro Bolognini in "Gran bollito", con Ettore Scola in "Passione d'amore". Due volte si è cimentata con Moliere, nelle riduzioni farsesche del "Malato immaginario" e de "L'Avaro" accanto ad Alberto Sordi. Si è vista anche in "Rimini Rimini" e nella "Venexiana", dove contendeva con successo a Monica Guerritore l'amore di un giovane sfruttando le armi, neanche a dirlo, della malizia. Negli ultimi anni ha scelto di vivere sempre più appartata. La vita dell'attrice è stata segnata dalla vicenda giudiziaria iniziata nel '91, quando nella sua villa di Cerveteri furono trovate diverse dosi di cocaina. Un'odissea conclusa nove anni dopo con l'assoluzione della Antonelli, alla quale venne riconosciuto nel 2006 un risarcimento da parte dello Stato.
Depressa per le conseguenze di un intervento di chirurgia estetica che le aveva deturpato il bel volto, alle prese con la solitudine dopo la fine di alcune storie d'amore, Laura Antonelli aveva cercato rifugio nella cocaina.
Arrestata per traffico di sostanze stupefacenti, fu condannata in primo grado dal tribunale di Civitavecchia a tre anni e sei mesi di reclusione; nel marzo 2000, nove anni dopo, l'assoluzione da parte della Corte d'Appello di Roma. Per la vicenda, 'condita' di particolari che la trasformarono in caso di interesse nazionale, l'attrice ha presentato anche ricorso alla corte europea di Strasburgo.
A Ladispoli si era trasferita da circa una decina di anni. Una casa composta da due camere, cucina e bagno. "E' stata trovata nella camera da pranzo - ha spiegato l'assessore ai servizi sociali del Comune di Ladispoli Roberto Usai - dalla badante, poi è arrivato il 118 che ha constatato il decesso e poi i carabinieri. L'autorità giudiziaria ha stabilito che ci sarà soltanto l'esame autoptico e non l'autopsia".
Il fratello Claudio, uno dei parroci di Ladispoli, l'attore Lino Banfi e l'ex attrice Claudia Koll: sono gli ultimi amici, quelli veri, che l'attrice Laura Antonelli ha chiesto di chiamare quando sarebbe morta. Lo ha scritto su un biglietto, racconta l'assessore ai servizi sociali del Comune di Ladispoli Roberto Ussia ed "ora - spiega - noi stiamo cercando di rintracciare il fratello che vive in Canada".
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