Laura Pausini, Wonder Woman a San Siro
05 giugno 2016, ore 10:06 , agg. alle 09:46
Successo per la prima delle due date sold out con 45 canzoni e due ore e mezza di show, si replica stasera
Nove anni dopo il suo primo San Siro, Laura Pausini è tornata nel tempio del calcio per un nuovo spettacolo pensato appositamente per gli stadi di due ore e mezza con 45 brani in scaletta che include anche nove medley. Laura non ha voluto lasciare i fan a bocca asciutta pensando personalmente per loro a tutti i particolari del concerto: dalla struttura del palco che raffigura un ideale abbraccio alla regia, passando per gli arrangiamenti con Paolo Carta. Uno show mastodontico, solido e coinvolgente che - grazie anche alla pioggia che è stata clemente per una volta dopo giorni di temporali - ha reso unica Milano per una notte. Dopo stasera ancora a San Siro, la cantante sarà l’11 giugno allo Stadio Olimpico con ospite Biagio Antonacci e (forse a sorpresa) Paola Cortellesi, sabato 18 giugno appuntamento all’Arena della Vittoria con Giuliano Sangiorgi.
E’ stato proprio “Simili” ad aprire il concerto con la Pausini che appare circondata dal corpo di ballo di 30 elementi con le coreografie curate da Jonathan Redavid. Poi arriva “Resta in ascolto” riarrangiata in chiave rock e naturalmente il singolo del momento “Innamorata” di Jovanotti in un tripudio di balli e colori. E via via altri grandi successi come “Invece No”, momenti spettacolari con “Sono Solo Nuvole” di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro con la cantante sospesa in aria su un’altalena in un quadro ispirato a “Decalcomania” di Magritte. E ancora “Vivimi”, “E ritorno da te” le sanremesi “Strani amori” e “La solitudine” per poi chiudersi con il primo singolo che ha fatto da apripista all’ultimo album “Simili”: “Lato destro del cuore”, firmato da Biagio Antonacci. Anche qui una sorpresa: Laura indossa un lungo abito luminoso creato in tessuto Dreamlux. Spettacolari i visual creati ad hoc per lo show proposti sul video in HD e sul pavimento del palco su 875 mq di schermi.
(Photo by Gianluca Naphtalina Camporesi)
(Photo by Gianluca Naphtalina Camporesi)
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