08 novembre 2024, ore 18:00
La presidente del Consiglio ha parlato dall’Ungheria e da Budapest, dove ha partecipato al Consiglio europeo informale, la Segretaria dei Democratici ha invece esternato dalla Capitale e dalla manifestazione per lo sciopero nazionale del trasporto pubblico
Nuove scintille a distanza tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, con la prima che accusa la "sinistra al caviale" di fare polemiche su questioni totalmente "inutili" e la seconda che replica di "non sopportare che i lavoratori vengano purgati con l'olio di ricino" da questo governo.
Il messaggio
Il tutto nasce dal messaggio inviato ieri dalla premier, letto in diretta radiofonica a 'Un giorno da pecora', al collega di partito Marco Osnato, che le aveva domandato, su richiesta dei conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, come si sentisse dopo l'influenza che l'aveva colpita nei giorni scorsi. "Male in verità - aveva scritto la premier -, ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest a fare il mio lavoro". Al che la segretaria del Pd Schlein l'aveva accusata "di delegittimare i diritti sindacali". La destra se la prende con Cgil e Uil per aver indetto lo sciopero generale contro la manovra, con un attacco gravissimo al diritto di sciopero garantito dalla Costituzione. Un'arroganza e una protervia senza fine, cui si aggiunge la battuta di scherno della presidente Meloni che lamenta di non avere diritti sindacali".
Il Consiglio Ue
Al suo arrivo oggi ai lavori del Consiglio europeo informale nella capitale ungherese, richiestole dai giornalisti un commento in tal senso, la premier ha spiegato di aver "risposto, in una trasmissione radiofonica leggera, a un sms in modo leggero dicendo che non mi sentivo bene ma che ero comunque a fare il mio lavoro, perché qui non c'è nessuno che mi possa sostituire. In questo senso citavo il tema dei diritti sindacali, mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica su una cosa completamente inutile". "Non so cosa si intenda per svilire i diritti sindacali che questo governo difende molto meglio della sinistra al caviale - ha sottolineato Meloni -, ma so che sono abituata a fare il mio lavoro, anche quando non sono al massimo della forma, perché è l'impegno che mi sono presa con gli italiani e spero che la sinistra prima o poi individui qualche tema serio su cui fare politica in attesa di ritrovare una identità che le consenta di stare a fianco di cittadini".
La manifestazione
Parole riportate poco dopo alla segretaria del Pd, la quale, partecipando alla manifestazione di Roma per lo sciopero nazionale del trasporto pubblico, ha replicato con altrettanta durezza: "Io di caviale non ne ho mai mangiato, ma nemmeno posso sopportare che i lavoratori vengano purgati con olio di ricino; quindi continueremo a stare al loro fianco. Meloni si occupi, invece, del salario minimo che ha negato a 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici che non ce la fanno più e non arrivano a fine mese anche se lavorano".
Calenda
Tra le due litiganti, ma non per fare da paciere, si è inserito il leader di Azione Carlo Calenda: "Trump si sta preparando a mettere dazi che colpiranno duramente l'economia italiana, Draghi lancia un nuovo allarme, cade il governo tedesco e la presidente del Consiglio e la leader del principale partito d'opposizione si scambiano battute sulla 'sinistra al caviale'. E allora o ci diamo una regolata e cominciamo ad affrontare seriamente il tema della recessione che arriverà, oppure, se continuiamo con battutine e polemiche, finirà malissimo".