Lazio, Campania e Sicilia maglie nere in gestione rifiuti

Lazio, Campania e Sicilia maglie nere in gestione rifiuti

Lazio, Campania e Sicilia maglie nere in gestione rifiuti


07 novembre 2019, ore 08:00
agg. 08 novembre 2019, ore 13:22

E' quanto emerge dal rapporto di Fise Assoambiente, secondo cui ci sono pochi impianti e vige il "turismo" della spazzatura

Lazio, Campania e Sicilia sono le regioni italiane con i problemi maggiori nella gestione della spazzatura. Ma la colpa è loro, secondo Fise Assoambiente, l'associazione delle imprese del trattamento rifiuti e bonifica. Non hanno fatto gli impianti per il riciclo, non hanno fatto i termovalorizzatori, e continuano a contare sulle discariche o sul "turismo dei rifiuti", ovvero mandare la "monnezza" in altre regioni (soprattutto al nord). E' un quadro impietoso quello dello studio presentato oggi da Assoambiente a Rimini, alla fiera della green economy Ecomondo. In Lazio, si legge nello studio, "vince il turismo dei rifiuti. L'assenza di un'adeguata e moderna impiantistica di riciclo, recupero energetico e smaltimento appare particolarmente evidente". La differenziata è al 46%, ma "il 64% dell'umido raccolto nei cassonetti viene inviato fuori Regione". I rifiuti raccolti in modo indifferenziato, il 54%, vengono avviati a impianti trattamento meccanico-biologico, ma solo come passaggio preliminare alla discarica (circa 41% dell'indifferenziato) e incenerimento fuori Regione (36,5%). "Nei prossimi 6 mesi - scrive Assoambiente - la capacità residua delle discariche laziali sarà terminata". In Sicilia invece c'è una percentuale record di conferimento in discarica, il 73%. Solo il 22% viene raccolto in modo differenziato, il dato più basso a livello nazionale. Il 96% di quello che passa negli impianti di trattamento meccanico-biologico finisce comunque in discarica. La Campania, secondo il rapporto, è "sull'orlo dell'emergenza. Nei prossimi due mesi, le capacità residue delle discariche sul territorio campano saranno esaurite". "L'assenza di un efficiente sistema di riciclo è ben palesata dall'export dell'88,5% dei quantitativi di frazione organica (50% delle raccolte differenziate) verso altre Regioni d'Italia". "La quasi totalità dei rifiuti indifferenziati passa dagli impianti di trattamento meccanico-biologico - conclude il rapporto -, per poi essere incenerito (nel 73% dei quantitativi) o finire in discarica (circa il 6%)".