11 maggio 2019, ore 13:00
Stilata una lista di buone norme da seguire per assicurarsi di essere ascoltati
"Ti mando un vocale di dieci minuti" cantano i The Giornalisti. Nella realtà però messaggi vocali di tale lunghezza sono tassativamente vietati, pena discussioni e litigi. Per evitare problemi esistono regole ben precise che è possibile seguire. Nello specifico il brand di telefonia Wiko ha creato un vero e proprio galateo per un corretto uso dei vocali. Si parte dalla durata, che deve categoricamente rientrare entro i venti secondi se ci si vuole assicurare di essere ascoltati. Vocali di una lunghezza maggiore non andrebbero nemmeno presi in considerazione, anche perché, secondo la guida, dopo soli 3 secondi inizierà a calare l’attenzione dell'interlocutore. Altra regola è non prediligere sempre la voce quando il destinatario preferisce lo scritto. Soprattutto, non insistere a registrare quando si nota che le risposte sono solamente di testo. È bene inoltre non dimenticarsi che il nostro interlocutore potrebbe non essere nella situazione di ascoltare la nota, specialmente se si trova a lavoro o in pubblico. Se il contenuto della comunicazione poi è importante, è buona norma sempre preferire un testo scritto, per non dare spazio a fraintendimenti. Ultima buona pratica è prestare attenzione ai vocali inviati nei gruppi. Troppi, infatti, rischiano di creare confusione tra i membri.
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