Le violenze di Palermo e Caivano raccontate dal New York Times: “Un’estate di crimini atroci”
06 settembre 2023, ore 12:00
Il problema della violenza di genere in Italia arriva sulle pagine del New York Times. Caivano e Palermo aprono un dibattito politico e sociale
L’estate italiana finisce al centro del dibattito internazionale. Ad essere raccontate sulle pagine del New York Times, però, non sono le solite mete di villeggiatura del Belpaese, ma le città e le periferie che più hanno trovato spazio nelle ultime settimane sui mezzi d’informazione nazionali: Palermo e Caivano. Gli stupri avvenuti negli ultimi mesi, infatti, hanno destato attenzione anche oltreoceano: in un lungo articolo titolato “Rape Cases Seize Italy’s Attention and Expose Cultural Rifts”, il quotidiano statunitense ha evidenziato la natura sistemica, politica e culturale di questi casi di cronaca. Stoccata alla premier Meloni, che in visita nel comune napoletano dove sono state stuprate due cugine di 10 e 12 anni "ha trascurato la questione dei diritti delle donne, concentrandosi su 'legge e ordine’”.
CAIVANO E PALERMO RACCONTATE OLTREOCEANO
“Un’estate di crimini atroci, inclusi gli stupri di gruppo di giovani ragazze, ha acceso una luce sull’atteggiamento del Paese nei confronti nelle donne”, inizia così il lungo articolo del New York Times, che porta sotto i riflettori mondiali gli episodi di violenza di genere avvenuti nelle ultime settimane in Italia. Quanto accaduto a Caivano e Palermo viene raccontato nel dettaglio da Gaia Pianigiani, autrice del pezzo. Ad esser sottolineata è la non eccezionalità di questi crimini, prodotto di un sistema culturale che ancora troppo spesso declina le donne come oggetti sessuali: l’”eravamo cento cani sopra una gatta” è solamente l’agghiacciante punta di questo iceberg. A confermare l’allarmante scenario è un report dell’ISTAT, che evidenzia come in Italia ci sia la percezione diffusa che le vittime di abusi condividano una parte della colpa: il più delle volte perché “se la sarebbero cercata”. Le violenze di Palermo e Caivano, inoltre, “hanno aperto un dibattito in Italia sulle sue aree abbandonate, gli atteggiamenti spesso sciovinisti verso le donne e sul pericoloso ruolo di amplificazione svolto dai social media”.
AGGRESSORI PASSIONALI E VITTIME DISINIBITE, LA CONDANNA DELL’ONU
La colpevolizzazione delle donne vittime di violenze non si riscontra solo nell’opinione pubblica: troppo spesso arriva nei palazzi in cui dovrebbe operare la giustizia. “In molte corti italiane non viene fatta distinzione tra sessualità e violenza. Quest’anno un tribunale di Firenze ha assolto due diciannovenni accusati di aver stuprato una giovane di 18 anni a una festa, poiché ‘c’era stato un fraintendimento sul consenso’ dato che la ragazza aveva avuto rapporti con uno dei due ragazzi in passato”, racconta il New York Times: “La Corte europea dei diritti dell’uomo e l’ONU hanno spesso condannato le sentenze dei tribunali italiani nei casi di stupro”. I casi citati dal quotidiano statunitense sono due: in uno l’accusato, assolto, era stato giustificato come “passionale”, mentre in un altro la vittima era stata definita “disinibita”.