Le violenze nell'istituto religioso a Ischia, l'indagine va avanti: forse altri minori vittime delle suore
Le violenze nell'istituto religioso a Ischia, l'indagine va avanti: forse altri minori vittime delle suore Photo Credit: agenziafotogramma.it
17 novembre 2022, ore 17:30
Una religiosa è stata arrestata dopo la fuga a Roma. Per altre tre consorelle, tra cui la madre superiora 81enne, disposto il divieto di dimora in Campania. Dal video che ritrae le violenze contro bambini anche molto piccoli sono partite le indagini che ora potrebbero allargarsi
Proseguono e puntano a scoprire eventuali altre vittime le indagini dei carabinieri e della quarta sezione della Procura di Napoli ("fasce deboli") sulle violenze ai danni dei minori perpetrate da quattro suore nell'Istituto religioso Santa Maria della Provvidenza, a Casamicciola Terme, struttura molto nota sull'isola di Ischia.
Schiaffi e violenze sui bambini ripresi in un video
E' stato un video girato di nascosto da una ragazzina di appena nove anni a fare emergere i metodi violenti e crudeli delle religiose. Soprusi che hanno condotto in carcere, per avere picchiato un bimbo di quattro anni, suor Marie Georgette Rahasimalala, 55 anni, originaria del Madagascar. I carabinieri dell'isola le hanno contestato il reato di violenza sui minori in forma aggravata. A differenze delle altre tre consorelle indagate, raggiunte da un divieto di dimora in Campania, lei è stata rintracciata solo grazie alla geo-localizzazione del telefono: si era resa irreperibile e l'hanno trovata a Roma dove ora è in carcere e dove stamattina è stata sottoposta a interrogatorio di garanzia. Indagate, le tre consorelle che non potranno risiedere in Campania sono invece la stessa madre superiora, Angela De Bonis, 81enne di Qualiano (Napoli), che godeva di grande considerazione e negli oltre 25 anni di permanenza sull'isola, aveva ricevuto molti attestati di benemerenza, suor Maria Georgette che svolgeva servizio in mensa come anche Noeline Razanadraozy, 51 anni, anche lei del Madagascar e Alice Albaracin, quasi 48 anni, delle Filippine, che si occupava invece del doposcuola.
Una suora aveva cancellato video con violenze
La vicenda ha destato grandissimo scalpore e molte reazioni sull'isola. La struttura ha ospitato negli anni centinaia di bambini e ragazzi. La suora arrestata è stata ripresa mentre picchia un bimbo di appena quattro anni e suo fratello, di otto, davanti agli altri bambini della struttura che ospita minori in attesa di affidamento, adozione o in affido a seguito di provvedimenti giudiziari, oltre ai minori che vengono accolti a seguito di corrispettivo pagato privatamente dai genitori. E quest'ultimo è il caso della ragazzina di nove anni che è riuscita a girare e poi a proteggere le immagini delle violenze, elemento chiave delle accuse, immagini che un'altra suora aveva cancellato dopo averle sequestrato il telefono. Poi è stata un'amica della madre della ragazzina a presentare la denuncia che ha dato avvio alle indagini. La stessa mamma della ragazzina ha spinto sua figlia a girare il video in quanto era rimasta incredula dinnanzi alle sue affermazioni circa le violenze che avvenivano nel refettorio dell'istituto. Lunedì si terranno le udienze di convalida per le altre tre suore indagate alle quali la Procura di Napoli e i carabinieri di Ischia contestano i reati di maltrattamenti nei confronti di minori, lesioni personali aggravate e violenza privata aggravata.
L'asilo resta aperto, Ischia si divide
Dopo il clamore suscitato dalla notizia, l'Istituto religioso Santa Maria della Provvidenza è comunque aperto: la struttura, che ospita circa 25 minorenni in attesa di affido, adozione o per potestà sospesa dei genitori, è attualmente gestito da due suore non coinvolte nell'inchiesta e da altre arrivate ieri per sostituire le quattro destinatarie dei provvedimenti della Procura. Intanto sull'isola di Ischia, attraverso i social e sui media locali, sono diverse le prese di posizione sulla vicenda. Accanto a testimonianze di genitori ed ex ospiti del Santa Maria della Provvidenza che confermano i metodi duri delle suore non mancano interventi di chi invece loda il lavoro della struttura e ringrazia le suore per il loro operato.