Legambiente, l'Italia può fare di più nel trasporto ferroviario. Pesante il divario tra Nord e Sud

Legambiente, l'Italia può fare di più nel trasporto ferroviario. Pesante il divario tra Nord e Sud

Legambiente, l'Italia può fare di più nel trasporto ferroviario. Pesante il divario tra Nord e Sud   Photo Credit: AgenziaFotogramma.it


22 febbraio 2023, ore 14:00

Sono i dati che emergono dal rapporto Pendolaria 2023. Rispetto agli altri Paesi europei pesano la transizione ecologica lenta e ritardi infrastrutturali

Una rete ferroviaria che, nonostante alcuni miglioramenti, è indietro rispetto agli altri paesi Europei e mostra ancora differenze tra Nord e Sud. È quella italiana secondo il rapporto Pendolaria pubblicato da Legambiente, che evidenzia come a pesare sul nostro Paese siano soprattutto una transizione ecologica lenta, ritardi infrastrutturali e risorse economiche inadeguate.

DIVARIO MAGGIORE AL SUD

Criticità che si notano soprattutto nel Mezzogiorno, dove il servizio non è paragonabile, scrive Legambiente, al resto d'Italia. Intanto per il numero di treni a circolare, decisamente più basso rispetto al Nord - basti pensare alle 506 corse regionali operate al giorno in Sicilia contro le 2.173 della Lombardia -. I mezzi poi, sono in media più vecchi, con un'età media di 18,5 anni, in calo rispetto ai 19,2 del 2020, ma pur sempre elevati rispetto agli 11,9 anni dei treni al Nord. Carrozze che al Sud viaggiano su linee in larga parte a binario unico e non elettrificate, e che, se interrotte, vengono riattivate con lentezza. Senza contare la mancanza di alcuni collegamenti fondamentali. "Emblematico" si legge "è che tra Napoli e Bari non esistano, ancora oggi, treni diretti". Una realtà che conosciamo tutti e accomuna molte zone d'Italia, con contrasti evidenti anche solo nell'arco di 20km, con l'alta velocità da una parte e dall'altra numerosi cambi e tempi biblici per una tratta anche breve. 

LE DIECI LINEE PEGGIORI D'ITALIA

Legambiente torna poi con la classifica delle dieci linee peggiori d’Italia. Maglia nera per le Ex linee Circumvesuviane, la Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo e la Catania-Caltagirone-Gela. Seguono la Milano-Mortara, Verona-Rovigo e Rovigo-Chioggia, Genova-Acqui-Asti, Novara-Biella-Santhià, Trento-Bassano Del Grappa, Portomaggiore-Bologna, Bari-Bitritto.

PIÙ PASSEGGERI E RINNOVO DEI TRENI

Ma ci sono anche piccoli miglioramenti, come la crescita dei passeggeri dopo la pandemia, che seppur non tornano ai livelli pre - Covid, fanno segnare un +40% rispetto al 2021, con punte del 110% per l'Alta Velocità. Tra le altre note positive, si segnala che grazie alle risorse europee, nazionali, regionali e di Trenitalia, è in corso il rinnovo del parco dei treni circolanti, con l'età media che sta calando leggermente.

MAGGIORI INVESTIMENTI

Anche se, segnala Legambiente, c’è ancora da fare, soprattutto in tema di riconversione dei trasporti. Per rispettare gli obiettivi del Green Deal europeo, del taglio delle emissioni del 55% entro il 2030 e del loro azzeramento entro il 2050, servono maggiori investimenti nella cura del ferro. In particolare potenziando regionali e Intercity, ma anche migliorando l'interconnessione tra i vari mezzi di trasporto e con la mobilità dolce, in linee ferroviarie urbane ed extraurbane. 


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