Lenny Kravitz a RTL 102.5 sul suo nuovo album Raise Vibration

Lenny Kravitz a RTL 102.5 sul suo nuovo album Raise Vibration

Lenny Kravitz a RTL 102.5 sul suo nuovo album Raise Vibration


08 settembre 2018, ore 18:00

Il musicista ha detto che uno dei brani contenuti nel disco è dedicato a Johnny Cash, che lo consolò dopo la morte della madre

Oggi pomeriggio su RTL 102.5 è andata in onda l’intervista esclusiva fatta da Luca Dondoni alla superstar americana Lenny Kravitz in occasione della pubblicazione di “Raise Vibration”, il suo ultimo lavoro uscito ieri. Ecco il testo dell'intervista.

Lenny sei distante dall’ultimo disco “Strut” da quattro anni e ora torni con un disco che sembra sia un po’ la summa della tua musica. Faccio solo quello che sento e che sento di dare e il nuovo disco “Rise Vibration” è veramente un mix dei generi musicali più diversi; Soul, funk, pop, rock’n’roll, classica . Penso che sia il lavoro più bello che abbia fatto. Mi sono davvero divertito a realizzarlo. Normalmente quando finivo un disco mi era difficile riascoltarlo tutto, per intero. Invece questo album lo sto ascoltando e riascoltando e davvero mi piace.

Nel video del singolo “Low” suoni la batteria. Sì, ed è stato diretto da un mio caro amico che è anche un incredibile artista e un grande regista. Si chiama Jean Baptiste Mondino e lui praticamente non dirige mai video musicali. Gli ho fatto ascoltare il disco e quando l’ha ascoltato è stato particolarmente preso dalla batteria,  da lì gli è venuta l’idea.

Da sempre suoni tu quasi tutti gli strumenti e abbiamo saputo che per questo disco alcuni pezzi ti sono venuti quasi in sogno o comunque durante le ore notturne. Suono io tutti gli strumenti dal primo disco e sì, certo, ogni tanto chiamo qualche ospite a suonare delle parti ma solitamente faccio tutto io. È ciò che faccio ed è perché mi diverto a suonare tutti gli strumenti e quando sono in studio esce il mio suono. Vero, la musica questa volta è arrivata in sogno e quando è successo sono corso nel mio studio di casa e l’ho registrata. L’ho fatto per catturare l’emozione, l’ ispirazione del momento.

Dai testi  dell’album traspare forte la voglia di dare, ancora una volta, un messaggio politico e sociale. La musica è un veicolo per mandare un messaggio, un emozione, il proprio spirito e non è solo un modo per mandare messaggi alla gente ma anche a me stesso per primo. Devo crescere, migliorare, fare sempre meglio, vedere cosa posso fare per aiutare la gente. Abbiamo tutti il potere di “aiutare” e collettivamente possiamo fare la differenza e fare delle cose, dei cambiamenti. Ora siamo davvero a un punto di svolta dove siamo obbligati a cambiare adesso. Non abbiamo più tempo per le cazzate, dobbiamo cercare di cambiare quello che sta succedendo. La gente deve cercare di svegliarsi e fare del cambiamento la propria ragione di vita, pensiamoci. 

Nel disco c’è una canzone particolare che si intitola “Johnny Cash” e quando l’ho sentita, ascoltando il testo, mi è venuta la pelle d’oca. Puoi raccontarci la storica che c’è dietro questo pezzo? Nel pezzo sto cantando a qualcuno ma è chiaro che sto chiedendo personalmente a qualcuno di essere confortato. La storia comincia quando mia madre morì. Quando l’ho saputo, ho ricevuto la notizia, vivevo a casa di Rick Rubin e anche Johnny Cash e sua moglie June Carter erano lì. Ricordo che appesi il telefono dopo aver parlato con l’ospedale e stavo per correre al capezzale di mia madre ma, scendendo le scale, incontrai Johnny che mi vide sconvolto è mi chiese cosa avessi. Quando glielo dissi mi abbracciò con le sue grandi braccia (era un omone gigantesco) e con lui sua moglie. Mi dissero all’orecchio delle cose bellissime, confortanti, dolcissime fu surreale ma bellissimo perché non eravamo degli amiconi ma lui seppe trasferirmi amore. Lì per lì non me accorsi ma oggi mi sono reso conto di quale momento “monumentale” fu per me e per la mia vita.

Parlando di un’altra cosa che interessa le persone che ti seguono e sono dei fan. Parliamo della tua attività che ha a che fare con la bellezza - come designer, arredatore, direttore creativo di Dom Perignon per i quali hai disegnato addirittura una bottiglia di champagne. Come riesci a fare tutte queste cose e a gestire la tua musica. Ti viene naturale? Sì mi piace fare cose, costruirle, se possibile cambiare le mie atmosfere e, ancora una volta, è una cosa che faccio per me. Attenzione, non sono stato formato per quello, non sono andato a scuola, è qualcosa che ho dentro come la musica e la passione che provo per la musica è la stessa che provo quando disegno mobili, arredo camere d’albergo e con tutto quello che fa la Kravitz Design.

Posso farti una domanda diretta su un personaggio recentemente scomparso e hai amato molto? Prince. Cosa ti manca di lui? Tutto. Era un mio amico e ovviamente la sua musica rimane, la sua eredità artistica rimane e in tanti, me compreso, ne abbiamo attinto a piane mani. Ma sono felice di aver passato del tempo con lui, Era super simpatico, super intelligente e divertente. In più lui suonava tutti gli strumenti come faccio io, lo ha sempre fatto e quindi a volte facevamo delle jam session insieme pazzesche, incredibili. E’ stato fantastico stargli attorno e sono stato davvero fortunato e onorato.

L’ultima domanda è sul rock’n’roll e sul funk che tu sai mixare perfettamente. In questo momento il mondo sembra essere coperto da una specie di nebbia musicale che ha a che fare, più che con gli strumenti, coi computer, e parlo di rap, trap e dance. E’ vero come scrivono in tanti che il rock’n’roll non sta benissimo anche perché la gente suona sempre meno strumenti veri? Le cose si muovono sempre, cambiano sempre. Ci sono comunque musicisti che suonano con gli strumenti anche se è vero ce ne sono sempre meno e la bella musica è bella, non importa con quale strumento la produci. Io continuo a suonare - come ho detto- tutti gli strumenti, amo quello che faccio e sono contento di vedere che ci sono molti giovani che in realtà stanno crescendo e facendo cose molto interessanti. Il rock’n’roll, comunque, ci sarà sempre.

È una sorta di Vibrazione che sorge e che splenderà sempre, come il titolo del tuo nuovo album “Raise Vibration”? Assolutamente sì una Raise Vibration musicale che non finirà mai.