Letizia Moratti in diretta a Rtl 102.5: “Il piano vaccinale nelle aziende garantisce il diritto al lavoro e riguarda solo i dipendenti, non i familiari”

Letizia Moratti in diretta a Rtl 102.5:  “Il piano vaccinale nelle aziende garantisce il diritto al lavoro e riguarda solo i dipendenti, non i familiari”

Letizia Moratti in diretta a Rtl 102.5: “Il piano vaccinale nelle aziende garantisce il diritto al lavoro e riguarda solo i dipendenti, non i familiari”


11 marzo 2021, ore 10:00 , agg. alle 11:19

La Vicepresidente e Assessore al Welfare della regione Lombardia è intervenuta questa mattina su RTL 102.5 per presentare le linee guida del protocollo per la partecipazione delle aziende al piano vaccinale anti Covid19


“Questo obiettivo rientra in un’iniziativa di sanità pubblica che rispetta gli indirizzi nazionali e regionali in tema di priorità: tutte le categorie prioritarie, gli operatori sanitari, gli ospiti delle RSA, i cittadini over 80, e cittadini fragili. Questo protocollo è un canale parallelo e si aggiunge al canale dei medici, degli ospedali pubblici e privati e ai centri massicci che stiamo organizzando per vaccinare i cittadini lombardi il prima possibile. Il protocollo ha diversi obiettivi: primo allargare la possibilità di vaccinare il prima possibile i nostri concittadini, il secondo obiettivo è che, questo protocollo con cui le aziende autonomamente organizzano le vaccinazioni, alleggerisce il sistema sanitario nazionale e crea meno pressioni sugli ospedali e il terzo obiettivo è la sicurezza dei lavoratori in azienda che non costa alla regione e alleggerisce quindi i costi per i nostri cittadini”. Queste le dichiarazione di Letizia Moratti sul nuovo protocollo del piano vaccinale che coinvolge le aziende.


Le modalità per le aziende

“Le aziende devo strutturarsi per avere spazi idonei per la somministrazione dei vaccini, tutte le dotazioni raccomandate per i centri vaccinali e personale medico ed infermieristico adeguatamente formato. I presupposti sono quelli della comunicazione da parte delle associazioni datoriali alle ATS e alle ASST di riferimento per una comunicazione poi al comitato esecutivo regionale per l’organizzazione, l’approvvigionamento e poi la somministrazione”.


Previsioni e tempistiche

“Il dottor Bonometti che ringrazio perché è stato anch’esso promotore di questo protocollo per Confindustria Lombardia parla di 300, 400 mila persone, ma c’è la possibilità di allargare questo protocollo cosicché altre associazione di categoria potranno aderire, abbiamo già avuto la disponibilità di Confcommercio, di Confesercenti e di Coldiretti quindi i numeri potranno essere più importanti. Siamo la prima regione ad aver formato questo protocollo in modo che sia utile per fornire a tutti una protezione. Il diritto alla salute è importante, come il diritto alla studio, ma per la nostra regione è altrettanto importante il diritto al lavoro”. “Il protocollo si riferisce ai lavoratori e non ai familiari perché c’è bisogno dei medici dell’azienda che sono competenti per quel che riguarda i dipendenti dell’azienda stessa”.


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