Libano in ginocchio, dopo la doppia esplosione cresce la tensione civile, la folla ha tentato di arrivare al parlamento
08 agosto 2020, ore 18:21
Beirut, l'esercito fronteggia i manifestanti, usati i lacrimogeni, inviti a non usare la violenza
A Beirut una grande folla è scesa in piazza per commemorare la vittime della doppia esplosione che martedì, ha devastato la città, e fatto almeno 154 vittime, e più di 5000 feriti, mentre ci sono ancora squadre di soccorritori al lavoro nella zona del porto, alla ricerca di eventuali superstiti. Gli organizzatori hanno chiesto in maniera esplicita di non partecipare alla manifestazione anzi hanno chiarito che il tema è “Giustizia per le vittime, vendetta contro il regime”. Viene sottolineato che la tragedia è stata causata dalla negligenza del regime.I manifestanti hanno persino allestito in piazza una serie di finti patiboli, per mostrare le volontà di punire i responsabili di quanto è accaduto.Uno degli slogan diffuso sui social network e inpiazza e' "Montate i patiboli", con sullo sfondo l'immagine delle gru del porto trasformate in patiboli. Poi si legge "Impicchiamoli tutti!". Nel frattempo la fazione di Hezbollah, il movimento paramilitare sciita, filo iraniano, dopo molte ore di silenzio, ha declinato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda. Il deposito di nitrato d'ammonio non era sotto il suo controllo. La polizia, quando la folla ha spostato dei blocchi posti a protezione di un ingresso del parlamento, ha usato i gas lacrimogeni.
Aiuti, "Il Libano può contare sulla solidarietà dalla Ue”, lo scrive il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, 100.000 dollari da George Cloney e Amal
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, a Beirut, ha incontrato il presidente Michel Aoun e altre autorità del Paese e visitando la scena della disastrosa esplosione di martedì al porto. Su Twitter ha scritto che la solidarietà dell'Unione Europea sarà dimostrata con i fatti. 100.000 dollari destinati a tre ong libanesi, dopo la devastante esplosione, sono partiti da George Cloney e sua moglie Amal Ramzi Alamuddin, l'avvocatessa sposata civilmente nel 2014. Amal è libanese, con la famiglia si era trasferita a Londra nel 1980, quando scoppiò la guerra civile. Riceveranno la donazione la Croce rossa libanese, Impact Lebanon e Baytna Baytak. La coppia di recente aveva anche donato un milione di dollari da destinare agli aiuti per le persone colpita da coronavirus.
Tra le vittime molti stranieri, 43 erano siriani
L'ambasciata siriana in Libano ha diffuso un elenco, che comprende i nomi di 43 cittadini siriani. La presenza siriana in Libano è rilevante, la maggior parte sono profughi, fuggiti dal paese da anni straziato dalla guerra tra Assad e suoi oppositori, e dalla azione di Daesh che aveva conquistato città facendone dei capisaldi. Molti lavorano nel porto, come operai. 43 di loro sono rimasti vittima dell'esplosione. Come è noto c'è stata anche una vittima italiana, la 92enne Maria Pia Liviadotti. Era nata a Beirut ed era la moglie del medico libanese dell'ambasciata italiana. I dieci connazionali feriti, intanto, sono stazionari, in buone condizioni. C' è una vittima olandese, è la moglie dell'ambasciatore dell'Olanda in Libano.Hedwig Waltmans-Molier aveva 55 anni, era una dipendente del ministero degli esteri olandese. L'ambasciatore e la moglie erano tornati in Libano la scorsa settimana dopo un periodo di vacanza.