Ligabue a RTL 102.5 presenta "77+7": "Il 7 è un numero che mi ha perseguitato per tutta la vita"
Ligabue a RTL 102.5 presenta "77+7": "Il 7 è un numero che mi ha perseguitato per tutta la vita"
08 dicembre 2020, ore 17:55 , agg. alle 12:30
Luciano Ligabue ha raccontato in The Flight la genesi del cofanetto "77", contenente, appunto, i 77 singoli della sua trentennale carriera, e il disco di inediti "7"
Il 7 non è soltanto il numero preferito di Ligabue. È un mantra che si è ripetuto nel corso della sua vita e della sua carriera, una sorta di ossessione che sembra perseguitarlo e che si ripresenta di continuo. Per alcuni può essere semplicemente una coincidenza, per altri è un segno del destino. È quello che nel ’97 gli hanno raccontato due numerologhe che non si conoscevano e che gli hanno detto la stessa cosa: “Tu sei un 7 che cammina”. Luciano è composto da 7 lettere, Ligabue è composto da 7 lettere. Le iniziali del suo nome sono due elle che se rovesciate diventano due “7”. È nato il 13-3 che fa 7, del 1960 che fa di nuovo 7. La sua canzone più famosa, “Certe Notti", è la traccia numero 7 di “Buon compleanno Elvis”. “Qualche tempo fa mi sono accorto che i singoli che avevo pubblicato erano incredibilmente 77”, ci ha raccontato Ligabue ospite questo pomeriggio in The Flight, “ed è per questo che ci siamo arresi e abbiamo fatto uscire questa raccolta di 77 singoli più 7 inediti, che sono a tutti gli effetti pezzi nuovi ma che hanno un piedino nel passato”.
"La voce di Elisa in 'Volente o nolente' è esattamente la sua performance di 15 anni fa"
Il 4 dicembre (“anche questo, incredibilmente, fa 7”) è uscito “7”, il nuovo disco di inediti di Ligabue, e la raccolta “77+7”, un cofanetto composto dal disco con gli inediti e altri 7 album con i 77 singoli della sua trentennale carriera. “Non c’è stato un criterio preciso nell’ordine delle canzoni, è stato istintivo”, ci ha raccontato Ligabue. “Volevo che stessero bene in un nuovo ordine. Però volevo che cominciasse con 'Questa è la mia vita' e che si chiudesse con la canzone che è la mamma di tutte le altre che è “Sogni di rock n roll”, da questa sono nate tutte quelle dopo”. I 7 brani, invece, sono "canzoni assolutamente nuove, ma che hanno un seme nel passato", ossia che Luciano ha ritrovato, riscritto e prodotto. “Abbiamo usato due cose importanti che vengono dal passato e che splendono di luce propria”, ci racconta Ligabue. “La prima è la voce di Elisa in 'Volente o nolente' che è esattamente la sua performance di 15 anni fa. In un pomeriggio, dopo aver scritto ‘Gli ostacoli del cuore’ la chiamai perché sentivo che la doveva cantare lei. Ma avevo paura che non le piacesse e quindi avevo preparato anche un provino di riserva, ‘Volente o nolente’, appunto, e in quel pomeriggio registrammo entrambe. Ritrovare oggi questa canzone, che parla di due persone che sono costrette a star lontano e che si scambiano dei desideri, mi sembrava di una certa attualità, ma soprattutto il candore della voce di Elisa di 15 anni fa mi ha fatto venir voglia di riprenderla in mano. Inoltre”, prosegue Luciano, “c’è anche un’altra traccia che mi muove un’emozione particolare: ‘Si dice che’, perché contiene una traccia di basso di Luciano Ghezzi, bassista dei Clandestino, che ci ha lasciato poco tempo fa. Sono contento che lui abbia fatto in tempo a sapere che avremmo pubblicato la canzone con la sua parte di basso. Quando sento quel pezzo mi viene su tanta roba che lo riguarda”.
"Non potete immaginare quanto mi mancano i live"
Se si pensa a Ligabue le prime cose che vengono in mente, forse, sono “Certe Notti” e le folle di persone che cantano a squarciagola ogni suo pezzo. Ligabue è l’essenza dell’animale da palcoscenico, un artista che si “nutre” dell’amore che il pubblico gli trasmette durante i suoi live. Non potrebbe esistere Ligabue senza i suoi concerti, senza i suoi “Campovolo”. La festa dei 30 anni di carriera è stata rimandata per i motivi che tutti noi sappiamo, ma un’altra data c’è e tutti i suoi fan non vedono l’ora che arrivi quel giorno: 19 giugno 2021, 30 anni in un giorno, a Campovolo, ovviamente. “Non potete immaginare quanto mi mancano i live”, ci dice Ligabue. “Sto vivendo una frustrazione incredibile. Sono talmente compresso che penso che tra poco esploderò. E’ davvero troppo tempo che non faccio concerti e, da tossico di palco, soffro di astinenza. Il 19 giugno a Campovolo non so cosa succederà, già adesso sono al limite della sopportazione, al primo pezzo mi partirà la tonsilla che non ho”, dice ridendo.
"È stato emozionante ripetere questa cavalcata di ricordi con 'E' andata così'"
Nonostante la frustrazione per la mancanza dei live, Ligabue, durante il primo lockdown non è stato certo con le mani in mano. E vista l’incapacità di poter guardare al futuro, il cantautore di Correggio ha fatto un salto nel passato andando a ripercorrere tutta la sua carriera e mettendola su carta. Il primo ottobre è infatti uscito “È andata così”, l’autobiografia artistica di Luciano Ligabue, scritta a quattro mani con Massimo Cotto. “Mi sono fatto recuperare tutte le foto, tutti i dati e le date che ho fatto e ho ripercorso tutti i passaggi di questi 30 anni, è stato emozionante in un momento così tragicamente emozionante come il primo lockdown. È stato emozionante ripetere questa cavalcata di ricordi, e alla fine tutto questo mi ha reso ancora più grato perché, pur sapendo che ho chiesto tanto, ho anche avuto tanto, quello che ho sentito ricevere è stato molto emozionante”.