Liguria, alla fine Toti cede alla pressione giudiziaria e politica e lascia la Presidenza della Regione

Liguria, alla fine Toti cede alla pressione giudiziaria e politica e lascia la Presidenza della Regione

Liguria, alla fine Toti cede alla pressione giudiziaria e politica e lascia la Presidenza della Regione   Photo Credit: Agenzia Fotogramma


26 luglio 2024, ore 13:07

Il Governatore, dai 3 mesi ai domiciliari per corruzione, nella missiva in cui annuncia “le dimissioni irrevocabili” si dichiara “orgoglioso di passare a chi sarà il suo erede un ente locale in ordine”. Ora entro 90 giorni si svolgerà il ritorno alle urne

Dopo quasi 3 mesi di arresti domiciliari alla fine si è arreso. Giovanni Toti ha dato le dimissioni dall'incarico di Governatore della Liguria. A consegnare la lettera di "dimissioni irrevocabili" all'ufficio protocollo della Regione è stato l'assessore Giacomo Giampedrone su delega dello stesso Toti. Il suo avvocato, dopo il no alla scarcerazione da parte del tribunale del riesame, aveva detto che "l'unica soluzione sembrava il passo indietro”. E così è stato. Toti nella missiva si dice orgoglioso di lasciare una Regione in ordine, adesso entro 90 giorni ritorno alle urne.

Le reazioni

Fioccano intanto le reazioni. Dalla Lega con un comunicato ufficiale si dichiara che le inchieste e gli arresti sono stati fatti per sovvertire il voto popolare. Anche secondo il leader di Azione Carlo Calenda forzare le dimissioni di un Governatore attraverso l'imposizione di misure cautelari a pioggia, è indegno di uno Stato di diritto. Per il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi “Una scelta sofferta che gli permetterà sia di difendersi e dimostrare con maggiore efficacia la propria innocenza, sia di rivendicare con chiarezza il buon governo della Regione ed il grande lavoro fatto in questi anni da tutto il Centrodestra, che i cittadini hanno premiato con un voto a grande maggioranza. Queste dimissioni impongono anche una riflessione a tutto il mondo giudiziario, alle istituzioni, alla politica, sull’uso della carcerazione preventiva non come legittimo strumento per la prosecuzione delle indagini ma come metodo di pressione sull’indagato”. "Finalmente Giovanni Toti si è dimesso, anche se con molto ritardo. Sono passati 80 giorni in cui la Liguria è stata ferma, paralizzata, tenuta a i domiciliari con lui". Lo dice la leader Pd Elly Schlein: "È l'occasione ora per le forze alternative alla destra per costruire un progetto che guardi al futuro della regione e che sia all'altezza delle emergenze che lì vanno affrontate".

Il profilo

Giovanni Toti, 56 anni, giornalista e politico, è stato governatore della Liguria dal 2015 a oggi. Ex consigliere politico ed ex europarlamentare prima e coordinatore nazionale di Forza Italia poi, si stacca dal partito di Berlusconi nel 2019 quando fonda 'Cambiamo!' che nel 2022 confluisce in Italia al Centro e un anno più tardi in Noi Moderati. Il primo aprile 2015 Toti viene candidato alla presidenza della Regione Liguria per la coalizione di centrodestra. Oltre che da Forza Italia, viene appoggiato dalla Lega Nord, Area Popolare, Fratelli d'Italia, Nuovo Psi, Riformisti Italiani e dal Pli. Il 31 maggio vince le elezioni regionali con il 34,44% dei voti contro il 27,84% di Raffaella Paita (allora Pd, oggi Iv) candidata per il centrosinistra. La sua coalizione ottiene 16 sui 31 seggi in palio. Viene proclamato presidente l'11 giugno e si dimette da europarlamentare. Nel 2020 si ricandida per le regionali alla carica di presidente e vince con il 56,13% dei voti validi superando il candidato del centrosinistra, il giornalista Ferruccio Sansa che ottiene il 38,90%.

Brugnaro

Tra maggio e luglio 2021, Toti scioglie Cambiamo! e con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro fonda Coraggio Italia, di cui diventerà vicepresidente vicario. Nel frattempo Toti lancia Italia al Centro con il quale corre alle elezioni politiche del '22 come cartello elettorale insieme a Noi con l'Italia, Udc e Coraggio Italia. Il 17 ottobre 2023 Toti viene eletto presidente del consiglio nazionale di Noi Moderati. Il 7 maggio 2024 Toti viene arrestato in un hotel di Sanremo e posto ai domiciliari per corruzione nell'esercizio della funzione e corruzione per atti contrari a doveri d'ufficio nell'ambito di una vasta indagine della Gdf coordinata dalla Procura di Genova che ha coinvolto anche il suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani, l'imprenditore portuale Aldo Spinelli e l'ex presidente dell'autorità portuale Paolo Emilio Signorini. Toti è stato sospeso dalla carica e il vicepresidente Alessandro Piana l'ha sostituito assumendo l'interim. Inutilmente la difesa di Toti chiede la revoca dei domiciliari, richiesta respinta prima dal gip e poi dal Riesame. Immediato il ricorso per Cassazione.

Il finanziamento illecito

Il 18 luglio l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari viene estesa anche all'accusa di finanziamento illecito relativa al possibile coinvolgimento diretto della catena Esselunga e dell'emittente televisiva ligure Primocanale nella trasmissione degli spot pubblicitari della campagna del governatore per le amministrative 2022.



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