Lo spirito ribelle da Rock and Soul della musica popolare: oggi Amy Winehouse avrebbe compiuto 40 anni

Lo spirito ribelle da Rock and Soul della musica popolare: oggi Amy Winehouse avrebbe compiuto 40 anni

Lo spirito ribelle da Rock and Soul della musica popolare: oggi Amy Winehouse avrebbe compiuto 40 anni   Photo Credit: agenziafotogramma.it


14 settembre 2023, ore 19:30
agg. 29 marzo 2024, ore 14:33

Una vita segnata dalla morte prematura, che l'ha spinta nel famigerato Club27: oggi Amy Winehouse avrebbe compiuto 40 anni, la voce soul che sognava di "far musica per gli amici, non da superstar"

Lo spirito ribelle da Rock and Soul della musica popolare. La ragazza ebrea alta 1.58 dei sobborghi londinesi col carisma per interpretare la musica black. La potenza nella voce che non è riuscita a vincere la fragilità di un’anima sedotta dai demoni dell’alcol e della droga. Oggi Amy Winehouse avrebbe compiuto quarant’anni.

IL DESTINO DEI PREDESTINATI

Si è creata le sue regole sin da bambina, incapace di seguire quelle che le venivano imposte da insegnanti e famiglia prima e dalla macchina dello show business dopo. A dieci anni la vocazione per il rap con la fondazione del duo “Sweet and Sour”, a quattordici rubava la chitarra del fratello per scrivere canzoni quando lui non era a casa. Dopo aver lasciato la scuola, presta la sua voce a una band jazz: è lì che un amico le propone di registrare qualche demo in uno studio. Una carriera che sembra nascere per caso ma con la fortuna tipica dei predestinati: da quelle session una Winehouse non ancora ventenne guadagnò un contratto discografico e manageriale.

UNO DEI TALENTI PIÙ PREZIOSI DEGLI ANNI DUEMILA

Accostata a Nina Simone, inquilina indiscussa nell’Olimpo Soul and R&B in cui risiedono Aretha Franklin, Etta James e Sarah Vaughan. “C’è solo un’artista che mi piace ed è Amy”, confessò Keith Richards. Il primo disco esce nel 2003: si intitola Frank, ma Amy non l’ha mai amato fino in fondo. Si divertiva a suonarlo in concerto, ma lo riascoltava controvoglia. Sarà Back To Black, uscito tre anni dopo insieme a quel videoclip interpretato come un presagio in cui la cantante siede su una bara, a consacrarla come uno dei talenti più preziosi degli anni Duemila e a farle vincere cinque Grammy. Le avevano negato l’accesso negli States per colpa delle droghe, ma Miss Winehouse non avrebbe perso l’occasione di partecipare agli Awards: in diretta satellitare da un club di Londra si esibì sulle note di Rehab, premiato da Los Angeles come “Singolo dell’anno” 2008. Tre anni ancora e non sarà più in grado di calcare il palco: la si vede a Belgrado, strafatta di fronte a migliaia di persone incapace di intonare una nota. “Deve stare lontana dalle droghe o rischia di chiudere troppo presto la sua carriera”, fu l’avvertimento caduto nel vuoto - insieme ai tentativi della famiglia di portarla in riabilitazione a cui rispose con quel “no… no…” diventato tormentone – del chitarrista degli Stones. I demoni che la perseguitavano da anni, incoraggiati dall’ormai ex marito Blake Fielder-Civil, ebbero la meglio in quella sera del 23 luglio 2011: in compagnia di tre bottiglie di vodka, passò la notte nella sua casa di Camden Square riguardando suoi video su Youtube mentre scambiava sms con gli amici: “Io sono sempre qui xx”, aveva scritto al bassista Kristian Marr. Il musicista lesse il messaggio solo la mattina dopo. Il destino di Amy si era già compiuto.


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