Lowlow, la nuova faccia del rap, Sono ambizioso
Lowlow, la nuova faccia del rap: "Sono ambizioso"
18 gennaio 2017, ore 07:00
agg. 19 gennaio 2017, ore 18:48
Il giovane rapper presenta a RTL.it il nuovo album "Redenzione"
Con "Ulisse" ha messo a segno quasi 14 milioni di visualizzazioni su YouTube e ha ottenuto il disco d'oro digitale. Ora lowlow a soli 23 anni tenta il grande salto con il nuovo singolo "Il sentiero dei nidi di ragno" ma soprattutto con il suo primo album "Redenzione". Il rapper - il cui vero nome è Giulio Elia Sabatello - si distingue per il linguaggio asciutto, velocità di pensiero e soprattutto una gran bella dose di ambizione che lo ha portato a firmare per la etichetta Sugar Music che in lui ha riconosciuto il talento. Tenete d'occhio lowlow perché ne sentiremo parlare...
In tutto il disco c'è la lode "al coraggio, alla vendetta, a tutto ciò che è nobile"...
Ma è visto tutto nell'ottica delle barre rap a livello di competizione e ambizione. Sostanzialmente vorrei dimostrare al meglio quanto valgo e sento di dare in questo momento il mille per mille. Ero un ragazzino quando ho iniziato a far rapper, avevo 16 anni, e nessuno mi considerava e proprio allora mi sono promesso che non sarei mai stato sottovalutato. Oggi come ieri vorrei dire al mondo quanto valgo.
Tu stesso ammetti "dicono che ho un ego gigante". Ti ha mai creato problemi nei rapporti interpersonali?
Non sono uno facile, lo so benissimo. Concentrarsi sulla propria carriera comporta sacrifici anche sul piano personale.
Qual è lo stato di salute del rap in Italia?
Non amo categorizzare ma sicuramente non è un bel periodo, anche per la musica in generale perché non ci sono spazi per i giovani. La gente in giro non si pone limiti di genere e ci sono diversi progetti interessanti in giro da far ascoltare.
Quanto sei ambizioso?
Non mi pongo limiti.
C'è un altro tuo collega che quando ha iniziato non si poneva limiti e non ha mai fatto mistero di avere degli obbiettivi: Fedez.
Mi piace molto lui perché ha sempre seguito la sua strada e anche la scelta dei singoli è sempre stata azzeccata. Lui non si è mai posto dei limiti sulla sua espressione artistica.
Ma è visto tutto nell'ottica delle barre rap a livello di competizione e ambizione. Sostanzialmente vorrei dimostrare al meglio quanto valgo e sento di dare in questo momento il mille per mille. Ero un ragazzino quando ho iniziato a far rapper, avevo 16 anni, e nessuno mi considerava e proprio allora mi sono promesso che non sarei mai stato sottovalutato. Oggi come ieri vorrei dire al mondo quanto valgo.
Tu stesso ammetti "dicono che ho un ego gigante". Ti ha mai creato problemi nei rapporti interpersonali?
Non sono uno facile, lo so benissimo. Concentrarsi sulla propria carriera comporta sacrifici anche sul piano personale.
Qual è lo stato di salute del rap in Italia?
Non amo categorizzare ma sicuramente non è un bel periodo, anche per la musica in generale perché non ci sono spazi per i giovani. La gente in giro non si pone limiti di genere e ci sono diversi progetti interessanti in giro da far ascoltare.
Quanto sei ambizioso?
Non mi pongo limiti.
C'è un altro tuo collega che quando ha iniziato non si poneva limiti e non ha mai fatto mistero di avere degli obbiettivi: Fedez.
Mi piace molto lui perché ha sempre seguito la sua strada e anche la scelta dei singoli è sempre stata azzeccata. Lui non si è mai posto dei limiti sulla sua espressione artistica.