Luigi Di Maio a RTL 102.5, Per noi la data delle elezioni è 4 marzo

Luigi Di Maio a RTL 102.5: "Per noi la data delle elezioni è 4 marzo"

Luigi Di Maio a RTL 102.5: "Per noi la data delle elezioni è 4 marzo"


"Non si utilizzino le osservazioni di Bruxelles sui conti per spostare le elezioni a maggio"

Il candidato premier per il Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio è intervenuto a RTL 102.5 durante "Non Stop News" con Fulvio Giuliani, Giusi Legrenzi e Pierluigi Diaco.
Qualora il M5S non dovesse vincere le prossime elezioni le rimarrebbe comunque il capo politico del Movimento? Come sta lavorando in questi mesi alla composizione della sua squadra di Governo qualora vincesse? La maggior parte dei Ministri vengono dall’interno o da fuori?
Partiamo direttamente dalla seconda perché la prima non voglio neanche considerarla. Io adesso, insieme a tutto il Movimento, sto pensando a vincere le prossime elezioni politiche, quindi a mettere insieme un numero di parlamentari tale che impedisca a PD e Forza Italia di fare il 51% e fare un inciucio il giorno dopo le elezioni. Per la composizione della squadra sto incontrando, sia in Italia che all’estero, tantissime personalità, tantissime persone che hanno loro storie professionali e competenze, tanti si stanno proponendo e prima delle elezioni politiche conoscerete il nostro candidato Ministro dell’Interno, della Difesa e tutti gli altri perché l’obiettivo è non far votare a scatola chiusa gli italiani .Siamo molto proiettati in questa direzione però la prima ipotesi non la voglio nemmeno considerare.

Tecnicamente però, nelle regole del vostro movimento, se il capo politico perde le elezioni rimane tale?

Certo, rimane tale per la semplice ragione che non stiamo facendo un ragionamento sulle prossime elezioni politiche, stiamo portando avanti una campagna per la 18esima legislatura, che è la prossima, nella quale dobbiamo ottenere degli obiettivi: finalmente approvare una legge che abolisca realmente Equitalia, delle politiche per la famiglia per favorire la crescita demografica, una manovra shock per abbassare le tasse alle imprese, il reddito di cittadinanza, questi sono gli obiettivi della prossima legislatura. Poi io penso sinceramente che il Movimento possa farcela, siamo oggi la prima forza politica del Paese e credo che il Presidente Mattarella, rispettando le sue prerogative, debba darci l’incarico di Governo.

A proposito di economia e cifre: l’Europa ci ha appena bacchettato di nuovo nelle ultime ore. Cosa pensa di questa situazione e del fatto che qualcuno abbia sempre qualcosa da raccontare sui nostri conti?
Potrebbe essere l’occasione per attaccare gli altri partiti e il Governo ma non voglio, dico solo che in questi anni ho avuto modo sia di vedere le condizioni economiche di Paesi come Francia, Germania, Inghilterra, ma anche Spagna. Sistematicamente da anni Spagna, Francia, superano i vincoli di Bruxelles e investono nell’abbassamento del costo del lavoro – significa che un dipendente che prende 1300 euro netti non deve costarci altri 1300 come datori di lavoro – e la Francia che sfora i parametri di Bruxelles e investe nelle famiglia, cioè chi ha bambini vede pagati pannolini, babysitter, corsie preferenziali per scuola e sanità. Perché noi non possiamo farlo e l’Italia deve essere sempre considerata quella che deve fare i compiti a casa più degli altri e vede comunque continuare a crescere il proprio debito? Io credo che i parametri, i vincoli, le ingerenze, nei confronti della Commissione Europea nei confronti della nostra economia debbano un po’ attenuarsi. Questo lo possiamo fare se riusciamo a far capire all’Europa che l’Italia è la seconda forza manifatturiera in Europa, dà 20 miliardi di Euro al bilancio europeo ogni anno e ne vede rientrare 12. Portiamo a quei tavoli il nostro peso contrattuale e facciamoci rispettare, ovviamente in una visione di dialogo con gli altri Paesi, ma siamo rimasti gli unici a sottostare continuamente a queste cose. Non si utilizzino queste osservazioni per spostare le elezioni a maggio: ci dicono che ci sono delle osservazioni da Bruxelles, dovete fare le manovre correttive, rimettere a posto i bilanci, non vorrei che i partiti politici utilizzino questa opportunità per spostare ancora avanti le elezioni politiche che per me si devono fare a maggio e da oggi mancano 100 giorni, ragioniamo sul 4 marzo.

Cosa ha provato quando ha sentito Eugenio Scalfari, storico avversario di Berlusconi, dire "Io tra Berlusconi e Di Maio tutta la vita Berlusconi".
Io l’ho ringraziato pubblicamente perché secondo me deve essere questo l’atteggiamento. Nel senso che è il direttorio storico di Repubblica, ha fatto le battaglie contro Berlusconi e poi ha detto quella frase e questa cosa ci spiega l’andazzo di un Sistema che prova a sopravvivere anche aggrappandosi a Berlusconi purché non vinca il M5S, ma tra i cittadini non vedo la stessa reazione. Anche perché è un momento in cui tante persone riconoscono il fatto che al Movimento era stato detto per tanti anni che saremmo morti e 15 giorni fa abbiamo ottenuto il risultato storico in Sicilia abbiamo vinto con il 60% ad Ostia. Il nostro principale competitor non è Renzi, Salvini o Berlusconi ma l’indifferenza e l’astensione, su quello dobbiamo lavorare come forza politica credibile che porti le persone a votar e le coinvolga in un progetto.

Ha seguito in queste ultime settimane lo stato di salute della RAI? Sa che Orfeo sta tentando di intervenire su alcuni flop che, soprattutto sulla rete ammiraglia, stanno portando la pubblicità ad investire di meno. Durante la campagna elettorale accetterà confronti all’interno di talk show targati RAI e cosa farete, qualora andrete al Governo, per migliorare l’azienda e tentare di non farla influenzare dai partiti?
Io, come ho già detto, sono disponibile a confrontarmi con i candidati alla Presidenza del Consiglio degli altri partiti e delle altre coalizioni, se solo ci facessero chi sono queste persone perché stiamo aspettando sia dal centrodestra, che ha un incandidabile che vuole candidare, e il centrosinistra che in questo momento è abbastanza travagliato sulle sue scelte, chi sono queste persone. Sulle rete RAI? Mi sembra che sia pur sempre le TV di Stato quindi è giusto farlo lì. Il tema della RAI è che abbiamo in questo momento un’azienda di Stato che potrebbe fare cultura e informazione molto meglio se solo la politica la lasciasse in pace, è una storia vecchia che vale per tutto il Paese. Dalla RAI alla sanità, alle aziende e le grandi partecipate di Stato, se le nomine dei vertici si fanno per lottizzazioni o provenienze politiche, il risultato non può che essere quello perché poi in questi anni i conduttori sgraditi venivano allontanati, abbiamo perso pure Milena Gabanelli, ed alla fine è un danno economico oltre che culturale, perché abbiamo perso anche persone che facevano share. Noi abbiamo sempre detto che questo CdA, come questi vertici aziendali, andrebbero cambiati con una riforma della RAI, perché l’unica cosa che non voglio fare è prendere l’Orfeo del PD e metterlo fuori e mettere al vertice l’Orfeo del M5S. Abbiamo una riforma della RAI che prevede uno sganciamento totale dai partiti della RAI, i vertici vengono nominati tra le migliori competenze del Paese e se si arriva ad un punto in cui la politica ha una scelta discrezionale, allora meglio il sorteggio che la nomina della politica.

Non si può privatizzarla almeno in parte?
Nel programma del 2013 avevamo la vendita di due canali su tre, però su questo dobbiamo fare un ragionamento, se dobbiamo vendere non vogliamo svendere, quindi prima si mettono a posto i canali e poi si può ragionare su questo tema, altrimenti mettere sul mercato oggi significa svendere.

Alitalia: da che parte sta? Che facciamo?

Io penso l’interesse sia di non spacchettarla e non farne uno spezzatino. Poi gli italiani credo che non ne possano più di mettere soldi pubblici in Alitalia senza un piano industriale, come le altre partecipate di Stato. Potevamo continuare a mettere a Roma soldi pubblici in ATAC per continuare a far funzionare la macchina perversa, l’abbiamo portata di fronte a un giudice e la stiamo risanando di fronte a un giudice senza far sborsare altri soldi ai romani. Secondo me lo stesso deve valere per Alitalia, non portarla di fronte un giudice ma facendo un piano industriale credibile di risanamento, noi abbiamo calcolato che si possono abbassare i costi inutili del 30% agendo su esternalizzazioni, consulenze inutili. Prima la risaniamo e dopo la mettiamo, se serve, sul mercato; oggi la mia impressione è che ci si voglia solo liberare di un problema anche disposti a fare lo spezzatino. No allo spezzatino di Alitalia perché ricordiamoci che che l’abbiamo costruita con le nostre tasse.

Un ascoltatore ci scrive che lei è in grado di esaltare i militanti ma non riesce a convincere gli indecisi. Cosa ne pensa?
Io in tutti questi anni ho partecipato a delle campagne elettorali che, dati alla mano, dimostrano che abbiamo sempre attratto persone che o erano indecise o erano orientate prima verso altre forze politiche, penso solo alla Sicilia dove siamo passati dal 18% al 35% attirando verso di noi tante persone che prima votavano sia a destra che a sinistra o che si erano astenute nel 2012, solo che quest’anno altre si sono astenute. In questi anni, e non dipende da me ma da un intero movimento, abbiamo portato avanti dei temi, delle questioni, anche un atteggiamento in politica differente che credo abbia premiato. Noi all’attivo in questi cinque ani abbiamo battuto sia il centrodestra che il centrosinistra in tante condizioni, anche quando si mettevano insieme in grandi ammucchiate, adesso andare alle elezioni politiche per vincere sarebbe una cosa troppo ridotta e limitata, noi vogliamo andare al Governo di questo Paese per fare quelle cose che non si sono mai fatte, per esempio nominare persone di merito in capo alle società di Stato, alla Sanità italiana, a quella che è la RAI, cambiamo prima di tutto l’approccio in politica. Io letto la lettera di Virginia Raggi a Il Messaggero che sta per buttare fuori dalle case popolari di Roma 2000 persone che avevano la Porsche parcheggiata sotto casa, avevano 18 immobili e stavano nelle case popolari; un po’di merito finalmente così sblocchiamo i posti per gli onesti.

Per concludere: lei ha parlato di confronto alla RAI, ci permettiamo di aggiungere ‘anche’, perché con la responsabilità che ci danno gli 8 milioni e mezzo di ascoltatori al giorno, noi siamo pronti.

Possiamo farlo anche in radio, una nuova cosa. Facciamo che mi prendo l’impegno che se ci dovesse essere un confronto radiofonico possiamo farlo su RTL 102.5.


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