“Lo sbarco sulla Luna ha oscurato tutto, è stata l’evento storico del nostro tempo che ha colpito maggiormente l’immaginazione della gente”. Con queste parole, pronunciate nel 2019 ai microfoni di Rtl 102,5, raccontava quella straordinaria diretta che lo fece entrare nella storia. Tito Stagno si è spento oggi all’età di 92 anni. A dare la notizia sono state questa mattina le testate giornalistiche di Viale Mazzini. Innumerevoli i messaggi di cordoglio per la famiglia del telecronista, curatore per anni della domenica sportiva, autore di reportage e uno dei volti più noti della tv di Stato. “Addio a Tito Stagno, grande giornalista italiano che ha raccontato con rigore e professionalita' i principali eventi del nostro paese e che tutti ricordiamo per l'emozione con cui guido gli italiani nel viaggio sulla Luna. Mi stringo con affetto al dolore dei familiari e degli amici in questa triste giornata in cui se ne va un pezzo di storia del giornalismo italiano” , si legge in un primo commento del ministro della cultura, Dario Franceschini.
La carriera
Nato a Cagliari il 4 gennaio del 1930, primo di otto fratelli, Stagno si trasferì da giovanissimo con tutta la famiglia prima a Parma, poi a Pola. Nel 1954 vinse il concorso per telecronisti e l'anno dopo il direttore Vittorio Veltroni, papà di Walter, lo chiamò per entrare a far parte della squadra del Telegiornale del Canale Nazionale. Le prime telecronache di Stagno furono tutti eventi importanti: iniziò con il commentare i giochi olimpici del '56 per poi passare ai grandi appuntamenti politici ed istituzionali . La svolta arrivò però quando fu chiamato a commentare il primo volo del cosmonauta sovietico Jurij Gagarin intorno alla Terra. "Un evento per me epocale, sia umanamente e che professionalmente – raccontò successivamente il popolare giornalista - dovendo gestire 27 ore di diretta non stop. Ricordo che ad un certo punto sul monitor sparirono le immagini ed io dovetti improvvisare quanto stava accadendo ricordando a memoria le procedure che gli astronauti erano chiamati ad effettuare. Dopo aver finito la telecronaca appresi che ero piaciuto ai dirigenti Rai e che avrebbero voluto affidarmi tutte le telecronache relative a lanci e sonde spaziali”. Nel 1966, alla vigilia del Programma Apollo, Stagno venne inviato negli Stati Uniti per un viaggio di studio e di aggiornamento: fu così che conobbe gli artefici principali della futura conquista della Luna e poté vedere nascere le macchine che avrebbero portato l'uomo sul satellite. Qualche anno dopo la telecronaca che lo fece entrare nella storia.
Lo sbarco sulla Luna
Era il 20 luglio del 1969 e la Rai, con i suoi telecronisti, fu la protagonista di un evento mediatico senza precedenti. Quasi 30 ore di collegamento, una linea diretta tra Roma e Houston, negli Stati Uniti, e la voce che arrivava direttamente dallo spazio degli astronauti, Neil Armstrong , Buzz Aldrin e Micheal Collins. Alle 22 ,17 il giornalista diede l’annuncio :” Ha toccato, ha toccato il suolo lunare”, nell’esatto momento in cui il Lem allunava. Successivamente ci fu anche qualche polemica per il battibecco con il collega, Ruggero Orlando, in collegamento da Houston, per il presunto anticipo con cui venne data la notizia. “Eravamo molto molto amici: comunque, anche per motivi tecnici, io diedi la notizia 20 secondi prima di lui” , commentò Stagno anni dopo, rivendicando la correttezza della sua telecronaca. In realtà, negli anni successivi, si capì che a Roma l’annuncio venne dato 56 secondi prima dell’effettivo arrivo sulla Luna del modulo che trasportava Armstrong e Aldrin. Per gli italiani non cambiò molto, uno dei momenti più incredibili della storia dell’Umanità era stato raccontato dalla voce di Tito Stagno, “Mister Moonlight”, come venne soprannominato anni dopo.