M - il figlio del secolo, una serie che reclama con prepotenza uno schermo più grande
13 gennaio 2025, ore 16:00
Tratta dall'omonimo romanzo di Antonio Scurati, la serie è composta da otto episodi con Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini
Sfaccettata e spigolosa. Brillante e virtuosa. Magnifica nella forma, spietata nella sostanza. Una serie incandescente che reclama uno schermo più grande in ogni sequenza. Dopo essere passata per la prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia, “M - Il figlio del secolo” arriva finalmente su Sky (e in streaming su Now). Tratta dall'omonimo romanzo di Antonio Scurati, la serie vanta la regia di tutti e otto gli episodi di Joe Wright, e vede nei panni del figlio del secolo, ossia Benito Mussolini, l’interprete italiano Luca Marinelli che si confronta con un progetto dall’afflato internazionale.
M - IL FIGLIO DEL SECOLO, LA TRAMA DEI PRIMI DUE EPISODI
La serie si dipana lungo tutto il percorso che porterà Benito Mussolini a diventare il Duce e capo del Fascismo e dell’Italia. Il primo episodio inizia il 23 marzo 1919, quando vengono fondati i Fasci di Combattimento, il movimento che incarna il suo credo politico rivoluzionario. La conquista del consenso però è ancora lontana: i primi Fasci sono solo poche centinaia di reduci di guerra, storpi e disperati. Qualcuno, poi, prova a rubargli la scena: il poeta ed eroe di guerra Gabriele D'Annunzio occupa militarmente Fiume. Così Mussolini si butta sulle elezioni: vincono i vecchi compagni socialisti, ora nemici, lui non prende voti e viene arrestato. Rimesso in libertà da sconfitto, Mussolini medita di lasciare la politica. Ma un'occasione inattesa gli fa cambiare idea: gli scioperi indetti dai socialisti, che paralizzano il Paese, inducono latifondisti e industriali a cercare l'aiuto dei fasci per riportare ordine con la forza. Il fascismo, nato per sollevare gli ultimi, rinnega operai e contadini e abbraccia la causa dei padroni e dei borghesi. E grazie ai nuovi alleati entra in parlamento.
M - IL FIGLIO DEL SECOLO, LA RECENSIONE
Luca Marinelli è inquadrato in primo piano. Guarda in macchina, fisso davanti a noi. Lo sguardo carismatico e folle è bagnato di luce azzurra che ricopre tutto il volto. Non ci sono mezze misure e lo si capisce fin da subito. Nella trama di “M - Il figlio del secolo” ci siamo anche noi che veniamo perennemente interpellati. Lo spettatore è parte integrante del racconto che Joe Wright tesse con precisione e virtuosismo. La serie, in tutta la sua interezza, è una mina scioccante che arriva con prepotenza addosso allo spettatore, cogliendolo di sorpresa e portandolo nei meandri più oscuri e taglienti del fascismo. Il regista sceglie volutamente di non focalizzarsi sul contesto sociale che ha portato Mussolini dove sappiamo bene, ma preferisce entrare nella mente contorta, disumana e sagace di quella bestia che cambierà la storia italiana (e non solo) per sempre. Sembra di avere il fiatone dopo aver visto gli otto episodi diretti da Joe Wright. Un montaggio e un ritmo serrato che sembrano echeggiare la filosofia futurista, quella “bellezza della velocità” auspicata nel manifesto di Filippo Tommaso Marinetti. Luca Marinelli supera qualsiasi aspettativa, scegliendo la via del corpo, così statuario e dando libero sfogo a tutto il suo estro creativo, costantemente al servizio del personaggio e dell’idea che di esso si vuole raccontare. Mussolini nel corso degli eventi, imparerà a manipolare tutti coloro che gli capitano a tiro, perfino la forma filmica si piegherà ai suoi voleri. Benito infatti si diverte a sovvertire anche le regole della grammatica audiovisiva, rompendo la quarta parete e parlando direttamente con noi, con inquietante e maliziosa simpatia.
Non era facile trovare la chiave adatta per portare sullo schermo una storia e un personaggio di questa portata. Si sceglie la cifra tra il feroce e il grottesco, raccontando tutto in modo vertiginoso e spettacolare.
M. Il figlio del secolo andrà in onda ogni venerdì sera alle 21:15 su Sky e NOW per quattro settimane.