Madre fa causa alla Mattel per il link al sito porno sulle scatole delle bambole Wicked

Madre fa causa alla Mattel per il link al sito porno sulle scatole delle bambole Wicked

Madre fa causa alla Mattel per il link al sito porno sulle scatole delle bambole Wicked


05 dicembre 2024, ore 08:00

La donna accusa il gigante dei giocattoli di aver causato uno stress emotivo alla figlia e chiede un risarcimento di 5 milioni di dollari. Aperta una proposta di causa collettiva presso un tribunale di Los Angeles

Lo scivolone è di quelli eclatanti, a compierlo la Mattel e a farne le spese, secondo la denuncia di una mamma del sud Carolina, la sua bambina. E ora il gigante dei giocattoli rischia una class action.

IL CASO

La vicenda risale più o meno a un mese fa: per errore sulla scatola delle bambole a tema Wicked c’era un link che rimandava ad un sito porno invece di quello del film con protagoniste Cynthia Erivo e Ariana Grande. Wicked è un adattamento cinematografico dell'omonimo musical di Broadway ispirato dalle vicende del Mago di Oz. Immaginate cosa deve aver provato una bambina, non ne conosciamo l’età, quando sul monitor sono apparse immagini inequivocabilmente esplicite, che mostravano persone nude impegnate in rapporti sessuali e di contenuto pornografico. Il legale che assiste la donna ha spiegato che la bambina ha mostrato immediatamente alla madre le foto ed entrambe sono rimaste inorridite da quello che hanno visto. E che se la querelante fosse stata consapevole di un difetto così inappropriato nel prodotto, non l'avrebbe acquistato. Per la mamma quelle foto hard hanno causato alla figlia stress emotivo e quindi ha presentato una proposta di causa collettiva presso un tribunale di Los Angeles.

CHIESTO UN RISARCIMENTO MILIONARIO

La madre in questione non esita ad accusare la Mattel di aver provocato un trauma alla figlia e chiede un risarcimento di 5 milioni di dollari sottolineando come l’azienda di giocattoli non abbia mandato alcun rimborso dopo aver ritirato dagli scaffali le confezioni con il link sbagliato. La Mattel, che per ora tace e non commenta l’azione legale, si è scusata per l’errore ed ha sottolineato che ora sulle scatole delle bambole c’è il link giusto e corretto, a prova di bambino. In precedenza a chi aveva già acquistato le bambole, Mattel consigliava di “rimuovere la confezione o oscurare il link” per evitare l’esposizione al sito sbagliato.

Come però avviene spesso, magari nei casi di errori nel conio di monete, alcuni collezionisti hanno già messo in vendita online le bambole con l’errore originale, chiedendo cifre molto elevate sulle piattaforme.


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