
Mafia: boss evitavano intercettazioni chattando con la PlayStation Photo Credit: Sora Khan su Unsplash
15 aprile 2025, ore 11:30
Le comunicazioni dei malviventi passano anche per i videogame
Tempi duri per i criminali. Con l’avanzare delle tecnologie a disposizione delle Forze dell’Ordine, è sempre più semplice per chi indaga rintracciare le comunicazioni dei malviventi. Le classiche intercettazioni telefoniche o ambientali sono ormai sdoganate; i trojan (software che si fanno strada di nascosto nei device tecnologici per garantire l’accesso a computer, smartphone e tablet) sono impiegati regolarmente. Rimangono i classici “pizzini”, foglietti fisici da scambiare furtivamente in situazioni di promiscuità, oppure… i videogiochi! È questa la novità emersa nel corso di un’indagine condotta a Napoli attorno a due clan mafiosi: i malviventi si erano organizzati per chattare su una piattaforma dedicata al gaming, convinti di riuscire a sfuggire ai controlli.
La chat
Protagonisti di questi scambi, i vertici dei clan Troncone e Frizziero, intercettati in attività di comunicazione risalenti al 15 maggio 2020. A dare il via alle indagini che hanno portato alla scoperta, una telefonata in cui Giuseppe Troncone parla con il padre Vitale (a capo dell’omonimo clan). Dal discorso intrapreso tra i due, emerge come poco prima della chiamata il figlio abbia intrattenuto una conversazione via chat con la PlayStation con Mariano Frizziero, elemento di spicco dell’omonimo gruppo criminale. In sintesi, l’attività di ascolto e sorveglianza dei telefoni cellulari ha consentito agli inquirenti di scoprire questo innovativo canale di comunicazione, fino ad allora tenuto bene in segreto dai malviventi.
Proseguendo nell’attività di indagine, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno scoperto che nell’ambiente digitale i Troncone si rivolgevano a Frizziero chiamandolo con il soprannome “zia Maria”. Nella conversazione intercettata, infatti, Vitale chiedeva al figlio di metterlo in contatto con “zia Maria” tramite la PlayStation; a quel punto Giuseppe si attivava per consentire la comunicazione… in quell'occasione non riuscita, tuttavia, poiché nel frattempo Mariano Frizziero si era scollegato e non risultava più on-line.
Il gioco
Al fine di aprire la chat per scambiare i messaggi incriminati, i due utenti sfruttavano l’ambiente digitale proprio di un gioco on-line. Un videogame che consente di mettere in contatto i player connessi, in modo da permettergli di scambiarsi suggerimenti o di giocare in squadra in alcune modalità multiplayer. Proseguendo nelle attività di accertamento investigativo, gli inquirenti hanno avuto modo di verificare come le chat del gioco fossero oggettivamente più complesse da intercettare, e dunque predilette dai boss incriminati.
I vertici dei clan Troncone e Frizziero scoperti sono stati raggiunti oggi da nuove accuse e da nuovi arresti emessi dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (in particolare del pm Prisco e del procuratore aggiunto Amato).